FERMO – Ha funzionato l’Ecoday, pur con i suoi limiti. Ma è proprio da quelli che si può partire per migliorare. Perché che viale Trento senza auto piaccia a tutti è evidente. Larga, lunga, normalmente percorsa a ogni ora, per un giorno i fermani l’hanno ascoltata. Dopo due anni di pandemia, di chiusure, di pareti, l'open space è quello che ci voleva, sfida vinta.
Suoni diversi, non più clacson, ma la voce squillante di Mery Pieragostini, speaker indiscussa di una lunga giornata, segnata dalle urla felici dei più piccoli e da chi provava a ordinare qualcosa da mangiare negli stand delle varie contrade.
Di ecologico ci sono i mezzi utilizzati per spostarsi: piedi, biciclette, pattini e monopattini elettrici. E poi c’è chi l’ambiente lo tutela, ovvero l’Asite e quelle forze dell’ordine che vogliono educare prima che reprimere.
I genitori si attendevano qualche gioco ‘eco’ in più, a cominciare da quelli in legno, e più momenti educativi, ed ecco quello su cui potranno lavorare insieme l’assessore Mauro Torresi e il collega di Giunta Alessandro Ciarrocchi. Sono i volti di punta di una macchina piena di volontari, a cominciare dai consiglieri comunali che si sono messi a disposizione dalle prime luci del giorno. Insieme con le associazioni positive, coordinate dall’assessore Scarfini.
“Una giornata attesa che è andata anche meglio del previsto. Non è stata semplice da organizzare, ma volevamo ridare serenità e normalità ai fermani. La partecipazione ne è stata la prova. Questo sarà da stimolo per il futuro” commenta il vicesindaco Torresi.
