PORTO SAN GIORGIO – Uno dei punti più belli della città, il polmone verde rimasto a diposizione del territorio più cementificato della provincia è a rischio.
Il motivo è semplice: la collina di Porto San Giorgio, quell’area verde che domina tutto a due passi dal PalaSavelli, in via Santa Vittoria, è stata individuata dall’amministrazione Vesprini come location per il nuove ecocentro. Ma non solo, ci dovrebbe andare anche l’autoparco comunale, che forse è la cosa peggiore da un punto di vista di impatto ambientale e ripercussioni.
‘Dovrebbe’ perché i dubbi sono tanti e ora c’è chi li mette su tavolo. Sono i residenti dell’area che nel giro di poche settimane diventeranno un vero e proprio comitato di quartiere. A unirli, se mai ce ne fosse stato bisogno, è proprio il ‘NO’ al progetto del Comune. “Ma come si fa solo a pensare di portare nel punto più paesaggistico di Porto San Giorgio i rifiuti? Un luogo che tutti hanno riscoperto durante la pandemia e che è nato con un preciso scopo: diventare il cuore sportivo del territorio”.
E invece, da quando il privato, ovvero il Gruppo Gabrielli, ha comprato l’area in cui un tempo venivano parcheggiate le auto durante i big match della Sutor in serie A, tutto è stato messo in discussione. Perché quel pezzo di terreno è diventato un punto cardine dello sviluppo dell’area ex Cossiri, quella che sarà il biglietto da visita peer tutto il centro sangiorgese.
I residenti si sono subito mossi. Ci sono stati anche un paio di incontri Comune. Il primo su convocazione della stessa amministrazione, che voleva far conoscere il progetto ai più interessati, ovvero quelli con terreni attigui.
Incontri, confronti e chiarimenti, ma per ora nessun risultato sperato. “La questione è molto semplice: non ha senso sventrare la collina. Non è solo un problema di chi vive in questa zona, lo diventerebbe per tutta la città che si vedrebbe privata di verde, e quindi salute, e pure di uno sviluppo più logico. Da sempre si parlava di campi da tennis e altro per lo sport, visto che già c’è il PalaSavelli. perché ora rifiuti e camion?”.
Ma i residenti non sono qui solo per dire un chiaro ‘NO’, avanzano anche una proposta: Perché il sindaco Vesprini non parla con il collega Calcinaro e ragiona su un progetto comune nella zona del depuratore di Salvano? Si potrebbe realizzare un ecocentro funzionale a entrambi, da un lato Porto San Giorgio, dall’altro Marina Palmense e Torre di Palme che oggi non sono ben servite come il resto di Fermo che possono usare il rinnovato ecocentro comunale. Sarebbe una soluzione logica e fattibile, sappiamo che Calcinaro è disponibile a parlare. Ma deve essere Vesprini a chiamarlo”.
Quello dei residenti, che tra poco saranno comitato e quindi potranno quindi alzare davvero la voce, è un auspicio: “L’immondizia è un problema comune, sappiamo bene che nessuno vuole un ecocentro sotto casa. Ma la città ha spazi più idonei, dalla zona industriale ad appunto l’area contigua a Fermo. perché scegliere la collina? Capiamo che sarebbe comodo, essendo un terreno del privato che deve cambiare volto alla zona Cossiri, ma non si può per queto deturpare il futuro della città” ribadiscono compatti. Sono oltre una ventina quelli già rappresentati dal gruppo, “ma presto saremo tutti, vedrete. Ci siamo già parlati con tanti”.
Determinati ma fiduciosi che la logica alla fine vincerà. Solo che prima ci vuole la volontà politica. E quella ancora non è chiara.
Raffaele Vitali