FERMO – Il sogno, cinque anni fa era id fare il presepe vivente dentro le cisterne romane. “Cinque anni fa ne parlavamo. E oggi ci siamo, prima della fine del mandato amministrativo. Finalmente. Merito della Cavalcata dell’Assunta, dei contradaioli, di Sistema Museo, di don Michele e del regista Adolfo Leoni” sottolinea l’assessore Mauro Torresi che si definisce “un amministratore fortunato”. Per più motivi: “Francesco Trasatti al mio fianco e un’amministrazione che risponde sempre presente. Un gruppo con il cuore che ci ha permesso di realizzare quello che volevamo”.
Obiettivo raggiunto, come tanti altri: “Presepe meccanico, piazza radiosa, illuminazioni in vari quartieri. Il 28 e il 29 avremo quello che i nostri pensieri potrebbe rappresentare un unicum. Tutti possono avere il presepe vivente nel borgo, solo noi nelle cisterne romane. Siamo certi che può diventare un appuntamento straordinario e turistico. Storia, tradizione e fascino dell’ambiente sono imperdibili”.
Una parte delle cisterne sarà lasciata libera, in due orari giornalieri, il resto è appannaggio dei turisti per la visita al presepe. Nel tecnico entra Lucia Medei, volto di SistemaMuseo, la cooperativa che ha vinto il maxi appalto di gestione e che sta cercando di fare, come in Europa, dei musei dei luoghi vivi e sempre differenti: “Una bella collaborazione, un esperimento. Arricchiamo l’offerta dei musei, che vogliamo più aperti, garantendo comunque il turista che si è organizzato per vedere le cisterne nella loro bellezza originale”. Infatti, per i turisti ordinari si parte dalla biglietteria dei musei, alle 12 e alle 1530. Poi gruppi organizzati ogni venti minuti, di circa 40 persone, per visitare il presepe vivente, che ha un suo orario specifico, la mattina dalle 10 alle 1140 e il pomeriggio dalle 16 alle 1840, con un biglietto mirato da 4 euro. “Tutto questo nei due giorni del 28 e 29 dicembre”.
Tante le curiosità e no può stupire visto che a idearlo è stato Adolfo Leoni, il regista della cavalcata, l’uomo capace in conferenza stampa di passare da Camus a Hugo. “In 40 giorni abbiamo organizzato tutto, non appena è arrivato l’ok. Le contrade sono state fantastiche. Star qui per due giorni consecutivi non sarà semplice. allestiremo 12 sale su 30, nell’ultima i cori, e due corridoi”. Leoni si è ispirato al professor Alvaro Valentini, alla sua umana avventura, al viaggio: “Si parte dal corridoio principale dove troveremo proiettata la testa di Giove, perché come ogni viaggio partiamo dall’anelito dell’umanità, il legarsi con qualcosa che va oltre il terreno. E pian piano arriveremo la conclusione, quella luna che cercava Albert Camus”. Un viaggio per tutti, credenti o no tra sale in cui si troveranno i mugnai, gli arcieri e tanti altri. Fino ad arrivare all’ultima sala dove ci sarà solo una grotta con bambini veri. In ogni sala ci sarà un lettore: “Ho scritto una storia che si chiama ‘Quella notte’ che farà da filo conduttore. Il tutto con i morlacchi, gli arcieri del girfalco e i cappellai di Montappone. Un presepe inclusivo che avvicina le contrade alle città”.
Non vuole parlare di spettacolo, ma di evento ed emozione. “Tanti i contradaioli coinvolti. Una 40ina a ogni rappresentazione”. Hanno previsto migliaia di visitatori. Ma è un numero zero.
“Ci saranno balle di fieno, piccoli fuochi e cieli stellati a fare da contorno. Ma – conclude Trasatti - le cisterne hanno già un fascino loro. Quindi non metteremo orpelli particolari. Taglio essenziale in cui i costumi giocheranno un ruolo chiave”. Eh già, i costumi: saranno abiti del 1400 “come in un quadro del Pagani che sta nella sede della Carifermo” conclude Leoni.
r.vit.