*Raffaele Vitali
La riunione di un paio di mesi fa convocata dal sindaco Luca Pezzani di Petritoli, con tanti altri amministratori, e i vertici della regione, è rimasta isolata. E questo non va bene, per una serie di motivi.
Il presidente Acquaroli ha aperto al dialogo, al confronto, ma ha anche detto che bisogna fare presto se si vuole incidere sul piano infrastrutturale nazionale che riguarda le Marche e il Fermano in particolare. E questo nonostante il terremoto in Giunta, che tra l’altro al momento non si nota perché ognuno è al suo posto. Voleva indicazioni precise dal territorio, chiare e soprattutto definitive.
E allora farebbero bene il presidente della provincia Michele Ortenzi e il sindaco di fermo, Paolo Calcinaro, a convocare l’assemblea che riunisce gli amministratori. Ma non solo, farebbero bene anche a coinvolgere, se non nel primo incontro per non mancare di rispetto ai sindaci, le associazioni di categoria.
Il tempo corre. La terza corsia deve essere ‘sbloccata’ come progetto in fretta. L’arretramento della ferrovia, tolto un incontro estivo a Porto San Giorgio, non è diventata un tema centrale. E invece dovrebbe, visto che davvero impatterebbe sulla costa, trasformando gli attuali binari in una metropolitana di superficie, si spera ecologicamente sostenibile.
E poi ci sono le strade secondarie, dal punto di vista macro, ma primarie per la provincia. Vedi la Valdaso, su cui Acquaroli ha chiesto di ricevere indicazioni precise sulle necessità, tratto per tratto. Per non parlare delle bretelle ‘finanziate’ in zona Porto Sant’Elpidio ma di cui nessuno ha tempi certi di realizzazione. E lasciamo stare l’ormai leggendaria rotonda di Paludi, per cui non sono state prese neppure le misure mentre a pochi chilometri, Civitanova Marche, già si sperimenta la rotatoria pendente nell’incrocio più impattante della zona.
E poi ci sono le strade secondarie, dal punto di vista macro, ma primarie per la provincia. Vedi la Valdaso, su cui Acquaroli ha chiesto di ricevere indicazioni precise sulle necessità, tratto per tratto. Per non parlare delle bretelle ‘finanziate’ in zona Porto Sant’Elpidio ma di cui nessuno ha tempi certi di realizzazione. E lasciamo stare l’ormai leggendaria rotonda di Paludi, per cui non sono state prese neppure le misure mentre a pochi chilometri, Civitanova Marche, già si sperimenta la rotatoria pendente nell’incrocio più impattante della zona.
Tutto questo deve essere parte di una visione d’insieme che solo la Provincia può garantire, forte anche del fatto che nel nuovo corso Fermo occupa la casellina di vice presidente.
Insieme si può, viene detto spesso. Mai come oggi per le strade deve essere lo slogan d’azione di una classe politica locale che deve incidere a livello superiore, con o senza parlamentari e assessori.
*direttore www.laprovinciadifermo.com