“Dettagli quelli che non funzionano e che purtroppo poi fanno la differenza”. Quanto aveva ragione capitan Urbinati pochi giorni fa. Il problema è che quel dettaglio costa di nuovo tre punti alla Fermana. e probabilmente costerà anche il posto a Mauro Antonioli. Il dettaglio è l’ennesimo gol preso dopo un minuto. Eh sì, perché Modena – Fermana finisce non appena iniziata. Un lancio lungo, una palla in mezzo, un buco in difesa, un appoggio comodo sul secondo palo. E via, di nuovo tutto in saluta.
“Chi ha l’obiettivo della salvezza, deve partire dall’aggressività, dalla corsa, dalla fame che dobbiamo avere più degli altri. Abbiamo qualcosa in meno dal punto di vista tecnico? Dobbiamo compensare con il resto” spiegava Urbinati. E probabilmente lo avrebbe ridetto anche questa sera, ma la società ha deciso che nessuno deve parlare. Silenzio stampa.
Non è mai bene, l’ultima volta costò il posto a Flavio Destro, uno che nel mondo canarino era decisamente più intoccabile di Antonioli. Eppure, la Fermana alla fine ci prova, è viva. Ma allora, perché questi errori, perché un inizio così poco concentrato? Cosa accade nei minuti pre gara dentro lo spogliatoio, tra il riscaldamento e il fischio d’inizio? È evidente che qualcosa non funziona, altrimenti giocatori esperti come Scrosta o lo stesso Manzi non dormirebbero sonni profondi.
La passione, la grinta, la voglia di vincere di Urbinati non è bastata. Lui ci ha messo il massimo impegno per essere in campo, prima contro il Matelica e poi di nuovo a Modena. Ma niente. Servirebbe forse una bella dose di fischi, quelli della Duomo. Ma anche questo manca alla Fermana in questo assurdo 2020 che la vede sui bassifondi in attesa di due match chiave: Arezzo e Ravenna nel giro di sette giorni.
“Non sono 5mila i tifosi al Recchioni, ma la nostra curva e anche i distinti si fanno sentire a Fermo. La gente ce l’hai addosso e anche il fischio del tifoso ti entra dentro. Ed è quello che ti fa svegliare e stare più concentrato. Inconsciamente il giocatore è ancora più sul pezzo. Vale per tutti, ma è un fattore dominante e determinante in questa situazione Covid. Qualche fischio non ci avrebbe fatto male” è il capitano pensiero che avrebbe sognato l’exploit della svolta e invece torna a casa con l’ennesima sconfitta.
Raffaele Vitali