FERMO - Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti fino a una sentenza irrevocabile di condanna, la Polizia di Stato di Fermo ha eseguito nei giorni scorsi due ordinanze di carcerazione a seguito di un aggravamento delle esigenze cautelari nei confronti di due stranieri.
Il primo caso riguarda un giovane con precedenti specifici per spaccio di stupefacenti, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a Porto Sant’Elpidio. Le forze dell’ordine hanno accertato che l’indagato violava sistematicamente le prescrizioni imposte, uscendo in orari non consentiti per incontrarsi con altre persone, ignorando così i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Grazie ai servizi di appostamento della Squadra Mobile e ai controlli della Polizia locale di Porto Sant’Elpidio, è stato possibile documentare la sua condotta irregolare. Il soggetto è stato visto passeggiare liberamente per le vie del centro cittadino, portando il GIP del Tribunale di Fermo a disporre la sua custodia in carcere, valutata la sua pericolosità e la propensione alla reiterazione dei reati.
Inoltre, l’indagato è risultato recidivo per reati di spaccio, essendo già stato arrestato più volte con dosi di cocaina, eroina e hashish pronte per la vendita. Un episodio particolarmente grave risale allo scorso settembre, quando, al momento dell’arresto, ha tentato di estrarre un coltello a serramanico con l’intenzione di colpire gli agenti, venendo fortunatamente bloccato dalla loro prontezza d’intervento.
Il secondo provvedimento restrittivo ha riguardato un uomo indagato per reati contro la persona. Il soggetto aveva perseguitato una donna, insultandola e minacciandola di farle del male, per motivi legati alla sua attività di volontariato. L’aggravamento della misura cautelare è scaturito da un comportamento aggressivo e intimidatorio nei confronti degli agenti intervenuti nei primi giorni di febbraio per un controllo.
In quell’occasione, l’indagato ha minacciato gli operatori delle Volanti, dichiarando che avrebbe usato un coltello che aveva con sé nel caso in cui fosse stato ulteriormente controllato, nel tentativo di ostacolare l’operato delle forze dell’ordine.
La Corte d’Appello di Ancona ha ritenuto il soggetto particolarmente incline a commettere reati contro la persona, considerando anche una precedente condanna in primo grado a un anno di reclusione per stalking. A fronte di queste valutazioni e delle recenti violazioni, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.
Le operazioni della Polizia di Stato di Fermo confermano l’attenzione costante nel monitorare e reprimere condotte illecite che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica.