Borrelli e Villani (Cts) fanno chiarezza e confermano che la crescita è rallentata.
FERMO – “Né Pasqua né Pasquetta all’aperto: dobbiamo rimanere a casa e continuare a lavarci le mani per continuare a migliorare“. Come dicono i numeri: le persone positive sono 80.572, con un incremento di 2937 pazienti. Di questi 4035 sono ricoverati in terapia intensiva, 28403 ricoverati con sintomi. Mentre 48134, il 60%, sono in isolamento domiciliare senza sintomi. Oggi ci sono 727 deceduti. I guariti e dimessi sono 16847, rispetto a ieri 1118 in più. “Una importante mano la sta dando il governo tedesco, che sta accogliendo pazienti in terapia intensiva”. Calano i ricoverati “ma questo deve essere solo la conferma del percorso intrapreso. Ma è la conferma della necessità di proseguire con i comportamenti di distanziamento sociale”. Meno persone anche in terapia intensiva, ma non perché non ci sono posti: “Abbiamo in atto un sistema che ci permette di trasferire pazienti se necessario. Non ho ricevuto alcuna segnalazione di persone che non sono state ricoverate in rianimazione. Abbiamo ospedali al limite, ma con il lavoro dei medici e dei rianimatori si soccorre chiunque ne ha bisogno. il fatto che scendono i ricoveri, da 42 a 12, ci conforta nel fatto che riusciamo a mantenere e preservare la capacità di cura che abbiamo. Ricordiamoci che chi entra in terapia intensiva ci passa tra le due e le quattro settimane”.
In azione sono entrati anche 12986 volontari delle associazioni nazionali e locali. Si aggiungono a forze armate, forse di polizia e sanitari e continua la raccolta, arrivata a 94milioni di euro, da parte della Protezione Civile. Al momento ne sono state spesi 8milioni “ma abbiamo bonifici per acquisti di Dpi”. Sono tante le raccolte fondi non autorizzate dal Dipartimento: “Attenzione, noi se le scopriamo le segnaliamo. Mi raccomando, usate solo il conto ufficiale”.
La parola passa al professor Villani, membro del Comitato tecnico scientifico. Si puta sui bambini: “Non ci sono decessi, ma c'è il dato che se un bambino contrae il coronavirus resta in situazioni cliniche lievi. Abbiamo anche casi di neonati”. Che poi migliorano, come nelle Marche.
Borrelli e Villani tornano sui “due passi attorno a casa con il figlio minore” e sull’idea di un’ora d’aria di gioco per i bambini. “Facciamo chiarezza. La circolare del Ministero va letta per come è scritta. È indicato che si fa riferimento a tutte le limitazioni vigenti, nessun cambiamento delle strategie che ci stanno dando risultati di contenimento. Il Cts non ha dato nuove indicazioni, ma si sta valutando il dopo ascoltando le parti”. Questo significa organizzarsi in prospettiva: “Con il ministro Bonetti e l’onorevole Zampa abbiamo presentato al ministero della Salute delle istanze per avviare una progettualità. C’è un Dpcm che indica che sono vietati assembramenti, non è consentito uscire se non per una motivata ragione. Tutto resta come è. Come pediatri diamo delle indicazioni per organizzare la giornata dei bambini. Se si esce, perché c’è un motivo per farlo, si può fare. Se si esce con un bambino di pochi mesi, non c’è motivazione”.
Siamo arrivati al picco? “Nulla è cambiato. Il messaggio è solo uno: stare a casa. Il tema non è il picco, siamo in guerra, siamo fortunati di vivere in un paese dove c’è la tutela della salute, dove c’è a Protezione civile, dove ci sono istituzioni solidissime che possono indicare quello che deve essere fatto. Ricordo a tutti, con orgoglio, si parla di modello Italia” riprende Villani.
Inevitabile un passaggio sui tamponi, sul numero e su chi viene scelto per l’effettuazione: “Come previsto dall’Oms, vengono effettuati quando ci sono sintomi evidenti. Possono quindi esserci persone lievemente sintomatiche senza riscontro” spiega Borrelli. “Rassicuro che a chi ha bisogno del tampone, il tampone si fa. Se non viene fatto è perché non è necessario. Peer esempio, la sola febbre non è il requisito. Ma qualora il medico curante ravvede le condizioni, penso alla difficoltà del respiro, si decide sul tampone. Rassicuriamo la popolazione, è tutelata. Siamo felici di essere italiani”.
r.vit.