ANCONA – Si abbassano le saracinesche. La crisi colpisce anche una delle catene principali del mondo del beauty: Douglas Italia. L’azienda ha annunciato la chiusura di 128 punti vendita con conseguente rischio posto di lavoro per 457 persone.
La catena tedesca ha già disdettato la maggior parte dei contratti d'affitto dei negozi. Una scelta contestata da Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil in assenza di un piano commerciale ed alla luce della proroga dei licenziamenti stabilita dal Dl Sostegni al prossimo 31 ottobre. L'elenco comprende anche cinque punti nelle Marche, quattro sul territorio di Ancona e uno su Fano.
Douglas conta di completare le chiusure in breve tempo. Intanto, il confronto con Douglas è stato aggiornato al 9 aprile, data entro la quale l'azienda dovrebbe presentare il piano commerciale e mostrare i criteri utilizzati e quali sono le misure che intende mettere per a salvaguardia occupazionale. I sindacati fin da ora ricordano che "grazie all'e-commerce il calo di fatturato è stato decisamente contenuto".
Serve "un piano industriale di ampio respiro e serio che dia valore al capitale umano, che è il vero valore aggiunto a maggior ragione per un'azienda che offre prodotti e servizi per la cura della persona, postulato sulla salvaguardia occupazionale" ribadisce segretaria nazionale della Fisascat, Aurora Blanca.
"Chiudere i negozi è una scelta inaccettabile- aggiunge- si tratta di un'azienda che impiega prevalentemente donne e, qualora non si dovessero trovare delle soluzioni, questo segnerebbe ancor di più il gap di genere esistente nel nostro Paese".