Due giorni intensi per il procuratore Nicola Gratteri. Una due giorni dedicata alla legalità che ha nel magistrato uno dei suoi volti di punta a livello nazionale. Il 23 maggio prima tappa all’Università Politecnica dove Gratteri riceverà il dottorato di ricerca Honoris Causa in Management and Law. Il giorno dopo, 24 maggio, tappa a Urbino dove l’Università Carlo Bo gli conferirà il Sigillo.
Non una data scelta a caso quella della Politecanica, visto che si celebra la Giornata Nazionale per la Legalità. Cerimonia alle 1530 aperta dal rettore Gian Luca Gregori, cui seguirà la Laudatio del candidato da parte della Prof.ssa Caterina Lucarelli, coordinatrice del Dottorato di ricerca in Management and Law. Il Procuratore Nicola Gratteri terrà una Lectio Magistralis dal titolo “La nostra lotta contro la ‘Ndrangheta”.
Chiare le motivazioni del dottorato: “Per aver svolto attività di ricerca applicata nelle materie del Diritto e dell’Economia, attraverso le sue indagini finalizzate al contrasto della criminalità organizzata e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, conseguendo brillanti risultati in termini di ripristino della legalità e al contempo attività di ricerca teorica, riuscendo nel non facile compito di delineare l’unicità della struttura organizzativa della ‘Ndrangheta, di disvelare le sue modalità operative e persino i suoi rapporti con i settori economici e con la politica, con ricadute nelle Regioni del Nord e finanche all’estero; per aver diffuso i risultati delle sue indagini-investigazioni-ricerche a studenti, a professionisti del settore, alla cittadinanza ed in ogni caso soprattutto ai giovani, con scopo formativo, educativo e di sensibilizzazione a favore della creazione di una rete ampia di legalità che impedisca le infiltrazioni criminali nell’Economia sana, dimostrando, pertanto, capacità ed attitudini riconducibili ad attività di ricerca, di didattica e di terza missione condotte sempre con spirito di servizio, abnegazione, sacrificio e coraggio”.
A Urbino, invece, nell’aula magna “Paolo Volponi” il sigillo va per il ruolo del procuratore “nella lotta alla criminalità organizzata e in particolare alla ‘ndrangheta.
Così recita la motivazione del Sigillo: “Sempre rimasto fedele a un percorso che l’ha visto coordinare indagini condividendo con gli altri soggetti della Procura difficoltà e successi. Non una scalata in solitaria, né tantomeno protagonismi ai quali l'opinione pubblica sembra ormai assuefarsi, ma un gioco di squadra condotto con una lungimirante professionalità, nutrita di passione civile. Sotto scorta dal lontano 1989, è da sempre nel mirino delle cosche affiliate alla ‘ndrangheta, alla mafia e alla camorra, per aver condotto operazioni sulla criminalità organizzata e sulle rotte internazionali del narcotraffico”.