Da 30 anni nel campo della moda, Doriana Marini ha visto crescere la sua azienda DienPi, che è passata dal livello locale a quello nazionale per grandi griffe che cercano le migliori stampe, decorazioni e incisioni per borse, tomaie di scarpe, abiti, sia semilavorati sia capi finiti.
Al Mipel, fiera in cui l’accessorio è protagonista, ha presentato una innovativa start up, Do Quality. “Ci lavorano quattro designer, giovani neolaureati. Da sempre ho il pallino dell’eco-design e qui si svilupperà”. Nuove collezioni eco sostenibili che in realtà la Marini realizza da 18 anni, quando in uno dei suoi primi lavori utilizzò materiali riciclati.
“Dentro la start up abbiamo iniziato a sperimentare lavorazioni, arrivando anche a numerosi brevetti”: una di queste è approdata in fiera: CTrust. “Creiamo una ruggine che viene bloccata e protetta sul pezzo di pelle. È nata una collezione di borse e giubbini in pelle, da uomo e da donna. Particolarità è che sono tutti pezzi unici” spiega affiancata dall’anima del progetto, Cristiano Torricelli. Che arriva dal mondo dell’illustrazione della Disney, dopo aver lavorato per Sony e Dainese. “Ma è al contempo un artigiano. Lui fa queste lavorazioni manuali”.
La collezione ruggine è per la Marini il primo step, le prossime saranno dedicate ad esempio alla lavorazione che fa diventare una normale pelle simile a quella di coccodrillo, evitando così di impattare altre come quella che simulerà il coccodrillo su un pellame meno impattante per tutelare così le specie protette.
L’altra novità, oltre alla lavorazione che si può personalizzare passo passo online, dove si sceglie il modello e anche la tipologia di ruggine, inserendo dettagli e accessori che impattano in diretta sul prezzo in modo da avere sotto controllo ogni passaggio della scelta, l’azienda sambenedettese ha deciso di puntare sulla tecnologia.
“Ogni capo è dotato di un’etichetta NFC-NFT che si legge tramite smartphone. Ogni capo fisico ha una sua versione virtuale che viene data in omaggio a chi compra il capo reale. Entriamo nel metaverso della nostra borsa. Per i patiti della blockchain c’è anche la possibilità di aprire l’NFT e far vedere tutta l’ingegnerizzazione, con i suoi codici. A chi acquista un capo in essere regaliamola quindi la versione per indossarla nel metaverso. Se non hanno un portafoglio virtuale, il loro NFT viene invece depositato nelal galleria virtuale”.
Chi comprerà i prodotti ‘arrugginiti’? “Borse e giubbini hanno figure diverse. Molti apprezzamenti per il capo spalla per il mondo dei bikers. Piacciono agli stranieri, anche a Dubai diversi incontri”.
E siccome si è partiti dalla sostenibilità, ecco l’ulteriore scelta: “Usiamo pellami già disponibili a stock e sono pregiati. Vogliamo dare una vita a questi pellami che sono unici, fine lotti di partite che magari finirebbero al macero. Da qui l’idea del pezzo unico. Principalmente pelle di vitello per le borse e pelle di agnello per il capospalla”.