FERMO – Essere donna nel mondo del lavoro è ancora troppo difficile, soprattutto nelle Marche. Il 50% delle lavoratrici ha un contratto part time, tra gli uomini siamo al 18,4%. Solo una lavoratrice su tre ha un contratto a tempo pieno e indeterminato (34,2% contro 65,3% tra gli uomini).
Nelle Marche le lavoratrici dipendenti del settore privato percepiscono mediamente 7.207 euro lordi annui in meno (-29,9%) rispetto ai colleghi uomini. Tra l’altro, se hanno un contratto a tempo pieno e indeterminato guadagnano mediamente 4.125 euro lordi annui in meno (-13,5%) rispetto agli uomini con la stessa tipologia contrattuale.
Secondo problema, i giovani. Ad avere un contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato è la metà dei lavoratori nel loro complesso (51,6%), ma il valore si abbassa al 35,7% tra gli under 30. Inoltre, se per la totalità dei lavoratori il part-time incide per il 32,4%, per gli under 30 la percentuale sale al 37,9%.
Gli under 30 percepiscono mediamente 12.568 euro lordi annui, circa 8.388 euro in meno (-40%) rispetto alla totalità dei lavoratori. Anche a parità di contratto a tempo pieno e indeterminato gli under 30 guadagnano comunque il 29,9% in meno rispetto alla generalità dei lavoratori.
“Quale futuro garantiamo? Il 40% dei giovani ha un contratto part time con retribuzioni di poco superiori ai 12.000 euro medi lordi annui, con discontinuità lavorativa che non consente loro di progettare il proprio futuro in questa regione. I divari di genere sono ancora significativi in termini di salario (29,9%). Occorrono politiche regionali serie da affiancare ai finanziamenti europei per invertire tali tendenze” commenta Eleonora Fontana, segreteria regionale Cgil Marche.