PORTO SANT’ELPIDIO – Lauro Lillini è il titolare dello chalet Ti-Oro, la struttura di Porto Sant’Elpidio finita al centro dell’attenzione mediatica perché una donna umbra che aveva preso parte a una cena spettacolo il 25 luglio nello chalet, qualche giorno dopo è risultata positiva al coronavirus. Per prevenire eventuali altri casi, non sapendo dove la donna ha contratto il virus, l’Asur ha lanciato un appello a tutti i clienti presenti per poterli controllare ed eventualmente scoprire gli asintomatici.
“Appena siamo stati avvisati di quanto accaduto – spiega Lillini, che ieri si è confrontato con Asur, Municipale e sindaco Franchellucci – abbiamo messo a disposizione dell’autorità sanitaria il nostro registro. Visto che parliamo di una cena con una cinquantina di clienti, abbiamo subito fornito i referenti di ogni tavolo che era stato prenotato”.
Quello che ha stupito il titolare è che subito sia stato divulgato il nome del suo locale: “Mi dispiace che il nostro nome sia affiancato al coronavirus, quando invece non abbiamo avuto alcun problema. Tra l’altro, da quanto mi risulta, le nove persone al tavolo con la signora umbra sono risultate tutte negative. Quindi…”.
Quello che l’Asur voleva raggiungere con l’appello del direttore generale Livini, però, era di venire a conoscenza anche di chi magari era solo passato alla cena evento: “Ma guardate – ribadisce il titolare – che non c’erano folle, anzi. La fortuna di questa struttura è che ha spazi ampi e ci permette di garantire al meglio la sicurezza. Certo, prima di divulgare il nostro nome potevano finire i controlli. Qui con me ci sono sempre i miei genitori, che sono anziani, non credete che io sia il primo a essere preoccupato e il primo a tutelare ogni persona?”.
Il buon comportamento è fondamentale in questa fase di post emergenza e Lillini lo rivendica: “Ci siamo messi subito a disposizione, questo va detto. E siamo tutti sereni. Il locale è sicuro, organizzato, igienizzato. E quella serata è stata una cena, come altre, controllata e senza alcun problema. Attendiamo ora le conferme degli esami, ma noi abbiamo fatto tutto quanto prescritto” conclude.
Raffaele Vitali