*Per ringraziare il Signore dei miei 89 anni di vita, di impegno, questa volta il fatto straordinario che sabato è la vigilia della Pentecoste, con gli amici che se la sentiranno di venire a GROTTA, ma lo dico a tutti gli amici che ho, sparsi in Italia di unirsi a noi spiritualmente, alle ore 17,30, con la Santa messa, fatta all’aperto, distanziati, TUTTI UNITI noi qui e voi in distanza, chiederemo al Signore, allo Spirito Santo, che lui ci invia, di riunire la Comunità Capodarco, tutta, divisa e frammentata attorno al nostro ideale originario e per la mia guida che voglio ancora essere per la comunità. Dobbiamo tutti uscire dalle divisioni che durano da anni e hanno portato alla situazione critica economica di Roma , il cui crollo sarebbe un fallimento generale.
C’è stata la responsabilità di tutti, conniventi nel disastro in tante maniere personali. Che DIO abbia pietà dei nostri limiti e come agli apostoli che l’avevano tradito fuggendo di fronte al male della Croce, e del sacrificio, con la Pentecoste diede loro la forza di essere eroici nella fede, il Signore ci rinnovi, noi di Capodarco di ritrovare la forza di unirci ancora di nuovo per rilanciare nella società la nostra utopia rivoluzionaria, che ci contraddistingue.
Questo chiederò per noi io e voi con me. Chiederò soprattutto che la mia guida, nelle mie ispirazione di azione da sempre non accettate, venga finalmente fatta propria da tutti, rispettata anche nei miei limiti, ora che la Chiesa italiana, condivide con noi di Capodarco per aiutarci, il progetto del dopo di noi, da sviluppare, a partire dalle 3 regioni centrali ( Umbria, Lazio, Marche).
Il dopo di noi è la solitudine delle tante famiglie di disabili che noi sentiamo viva in noi e la fondazione di comunità intitolata a Marisa Galli, nostra fondatrice che per necessità stiamo creando dai castelli a Roma per difendere il patrimonio del terreno di Grottaferrata, dove lavoriamo alla grande, messo in vendita, per il debito di Roma, nel suo valore straordinario, unita come sarà all’altra fondazione Don Franco e i giovani è il nuovo programma importante per unirci tutti sul piano nazionale. Su un empito sociale in cui la società italiana ha bisogno che Capodarco non scompaia e Capodarco di Roma non fallisca e riprenda il suo ruolo centrale.
Questo è il mio impegno, che con questa lettera di convocazione alla preghiera, per il mio compleanno, faccio a tutte le realtà vecchie, nate da Capodarco ma anche a quelle nuove che sono nate dal nostro spirito. Soprattutto in merito al valore della agricoltura sociale su cui siamo stati promotori delle legge 141. La legge 112 sul dopo di noi e questa della 141 devono essere la grande motivazione per coinvolgere tutta la società, anche nelle sue nuove energie promozionali di sviluppo, in tutti i suoi ambiti dall’economico, al sociale , al politico e al religioso.
Al religioso perchè è qui che abbiamo bisogno che la chiesa ci aiuti a superare in mezzo a noi quei difetti di personalismi di potere di orgoglio che ci dividono ci fanno crollare nella fiducia reciproca e nella divisione di fatto. Il modello della sinodalità nella figura del POLIEDRO che ci indica Papa Francesco, cominciare da Roma su cui insisterò perché lo si attui, sia il rinnovamento gestionale che dobbiamo inventarci per non gestire più autocraticamente ma più comunitariamente.
E’ Dal 2000 che proponevo ciò con IL MOVIMENTO ideale di Capodarco, non più gestionale e su cui insisterò con il mio lavoro attuale, aiutando a far nascere per tutta Italia, le due fondazioni dette, dando a loro il valore nazionale ma anche internazionale. Questo perché l’educazione alla mondialità dei giovani aiuti a saper vivere la realtà locale. Anche su ciò lo Spirito Santo ci deve aiutare perchè lui agisce su di noi per rinnovare la faccia della terra.
Don Franco Monterubbianesi
