FERMO - “Se è vero che un uomo non muore sino a quando c’è qualcuno che lo ricorda, Don Celso è ancora tra noi”. I suoi ‘ragazzi’ anche quest’anno non si sono dimenticati del prete educatore. Scomparso nel 1989, don Celso Giardinà è tutt’ora un riferimento sociale oltre che religioso.
Ogni anno i ‘Ragazzi di don Celso’ si ritrovavano la domenica delle palme per una passeggiata e una celebrazione nella zona del cimitero di Massignano, dove si trova la tomba, prima di mangiare lo squaglio di cioccolata con il maritozzo che da sempre li unisce.
Momento comune che era diventato un punto di riferimento anche al ricreatorio San Carlo. Ma la pandemia ha cambiato anche questo e così quest’anno la cioccolata è diventata un lungo filo di fibra, quella che permette digitalmente di restare vicini.
“Una preghiera, uno scambio di saluti e ricordi per unire chi don Celso l’ha conosciuto a chi invece lo sente vicino grazie ai racconti dei suoi ragazzi” conclude a nome di tutti i partecipanti Maurizio Alberti.