MONTEGRANARO – Il settore moda ha più di un problema, nonostante la riduzione della casa integrazione confermi che le produzione, nei primi sei mesi del 2023, sono andate bene.
Il Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha presentato il Piano transizione 5.0 e la nuova Sabatini Green: “Abbiamo portato un contributo in merito – spiegano Alessandro Migliore, responsabile Cna Federmoda Marche, ed Andrea Caranfa, direttore Cna Fermo – a formazione, filiera, innovazione e internazionalizzazione, puntando l’attenzione su tre linee di intervento”.
La prima è credito d’imposta del 30% sulla ricerca e sviluppo dei campionari moda (stilista, modellista, prototipia), sulle partecipazioni a fiere e showroom, sulle attività di pubbliche relazioni attraverso social media e in forma digitale sui diversi mercati. La seconda è sostenere l’occupazione attraverso sgravi fiscali per nuove assunzioni femminili di tutte le età, considerando che il settore impiega un 70% di manodopera femminile. La terza è creare forme di finanziamento ad hoc per il settore”.
In attesa delle macro azioni, il distretto si muove: “Dobbiamo brandizzarlo, dobbiamo condividere una strategia comunicativa importante e adeguata a essere protagonisti sul mercato mondiale. Un lavoro complesso ma fondamentale, anche per comunicare ai più giovani che le condizioni lavorative delle fabbriche e delle manovie di una volta non esistono più. Il lavoro artigiano e la manifattura stanno vivendo una nuova stagione, all’insegna della creatività, dell’innovazione e dell’unicità”.
E per questo, conclude Caranfa, bisogna mantenere la barra dritta verso formazione, innovazione e internazionalizzazione. Senza perdere ulteriore tempo, visto che altre regioni corrono, vedi l’Abruzzo che ha annunciato un piano di assunzione per diecimila figure del settore moda, grazie allo sbarco di numerose griffe, attratte dalla qualità, ma di certo anche dai vantaggi fiscali garantiti alla regione oltre che al sud Italia.