di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – La piazza è quella di Fermo, al centro ci sono l’onorevole Mauro Lucentini, deputato ora candidato come capolista al Senato per la Lega nelle Marche, e il parlamentare della Bielorussia Igor Zavalei.
Una foto che ha scatenato le critiche del Partito Democratico. Perché? Una base di quanto affermato dal senatore Losacco, commissario regionale e candidato Dem al Senato, sono riassunte nella scheda che si trova sul sito del Consiglio dell’Unione Europea: “Dall'ottobre 2020 l'UE ha imposto gradualmente misure restrittive nei confronti della Bielorussia. Le misure sono state adottate in relazione all'inaccettabile violenza esercitata dalle autorità bielorusse contro manifestanti pacifici, alle intimidazioni, agli arresti e alle detenzioni arbitrari a seguito delle elezioni presidenziali dell'agosto 2020. L'UE non riconosce i risultati delle elezioni in Bielorussia, che condanna in quanto non sono state né libere né regolari”.
Eppure, Lucentini il parlamentare lo ha incontrato e ha anche rilanciato un piano che in futuro deve vedere la Bielorussia al centro delle attività economiche italiane. “Un confronto molto costruttivo su varie tematiche tipo conflitto bellico russo-ucraino, sanzioni economiche, scambi commerciali, costo energia, turismo e molto altro. Dopo il 25 settembre - aveva annunciato - metteremo sul tavolo del governo un bel progetto che porterà giovamento a tutta la provincia di Fermo e a tutta la Regione Marche. La Bielorussia deve essere un partner strategico per l'Italia intera” è il pensiero del deputato di Montegranaro. Che ovviamente ha incassato il plauso di molti imprenditori del settore calzaturiero che lavorano con Russia e Paesi limitrofi. Ma anche le pesanti critiche della politica.
“Gravissimo - secondo Losacco - che un rappresentante del nostro Parlamento si incontri col rappresentante di un regime dittatoriale, un fantoccio del governo di Mosca più volte condannato a livello internazionale per la repressione dei dissidenti”.
Critica politica, ma anche delle strategie economiche paventate: “I due hanno parlato di intese economiche tra un Paese su cui pendono sanzioni economiche, le Marche e in particolare la Provincia di Fermo. È l'ennesima conferma di una vicinanza con mondo putiniano che neppure l'invasione dell'Ucraina e il ricatto sul gas sulla pelle degli italiani ha fatto venire meno”.
Lucentini però non ci sta e replica stizzito: “Le sanzioni devono far male a chi le subisce, non a chi le impone. Abbiamo ben presente chi sia l'aggressore e saremo sempre dalla parte della libertà, ma non possono rimetterci le imprese marchigiane”.
Si può quindi ragionare a livello locale in un modo e internazionale, ma soprattutto nazionale, in un altro? Il ‘no’ arriva da Marco Bentivogli, candidato al Senato sempre per i Dem: “Sulla politica estera dell'Italia - atlantica ed europeista - non possono esserci dubbi o incertezze. Salvini condanni fermamente il suo capolista al Senato delle Marche. Ipotizzare ed addirittura annunciare che dopo il 25 settembre grazie al voto per la Lega si affronterà il tema delle sanzioni economiche con la Bielorussia e ipotizzare rapporti economici e di scambi commerciali è un fatto gravissimo - incalza Bentivogli -. Salvini ha il dovere di intervenire, se non espelle Lucentini ne diventa 'complice politicò. Gli elettori italiani devono sapere se votando per la Lega e il centrodestra l'Italia finirà per fare lo sgabello a delle democrazie 'fantoccio’ al di fuori delle nostre storiche alleanze”.
Lucentini sceglie di non replicare, ma si chiudere la polemica con dei numeri: “Con le sanzioni, -35% export calzaturiero. Per cui io lavoro per le Marche e la sua economia. La perdita è del solo primo trimestre, non è ammissibile. La Lega chiede che l'Europa sani le perdite economiche dovute alle sanzioni per tutelare il Made in Italy e la nostra economia”.