FERMO - Se prendi quattro gol dall’ultima in classifica, hai più di un problema. Che di certo non si risolve con un silenzio stampa che serve solo a non ammettere errori e responsabilità. Il pubblico contesta, era tornata la pace con la dirigenza per qualche settimana. Dirigenza che farebbe meglio a pensare alla squadra più che a mettere like sui social a striscioni che attaccano i giornalisti che hanno la sola colpa di raccontare ogni giorno il mondo gialloblù.
Quando si pensa troppo a quanto accade fuori dal campo, si finisce poi per perdere di vista l’obiettivo. E quello della Fermana si chiama salvezza che ora, dopo il pesante ko contro il Notaresco, è molto più complicata. I canarini, infatti, si ritrovano di nuovo penultimi in classifica e la prossima settimana sfideranno a Chieti la terza forza del campionato.
Sembrava potesse andare meglio la partita, giocata davanti a 1112 spettatori. Ma Perri è da qualche giornata un po’ traballante, non solo per colpa sua visto che la difesa trema e il centrocampo non fa più filtro.
Una gara pensatissima, per entrambe, giocata con grande correttezza. E anche su questo deve riflettere Brini, manca la cattiveria agonistica. E se non sei la Samb, prima con un vantaggio incredibile, non puoi permettetelo in serie D. Niente Sardo, c’è Pinzi, che nessuno però noterà durante la partita.
Il primo gol è un misto di bravura di Infantino, ingenuità di Karkalis e freddezza di Fall. Nel momento peggiore, dopo che al Notaresco viene annullato il raddoppio, arriva la zampata di Romizzi che impatta.
Il secondo tempo sembra scorrere senza sussulti fino aa quando Infantino non segna il 2-11. Poi ci pensa mister Silva, uno passato per tre mesi in casa Fermana, che trova il jolly in panchina. Kapnidis entra e sigla una doppietta in pochi minuti. Finisce così nel peggior e dei modi: 1-4, fischi e insulti della curva gialloblù che anticipano l’inutile silenzio stampa imposto dalla società all’esperto tecnico Brini.