VERCELLI - La Fermana è un disastro. C’è poco da dire. E speriamo che non si trovi nella trasferta più lunga di due ore la scusante per questa debacle. Perché il Sestri Levante, nel silenzio dello stadio in cui si è giocato a porte chiuse, ha vinto 3-0 schiacciando i canarini dopo averli fatti giocare per una mezzoretta, in cui forse gli uomini di Protti potevano anche raccogliere qualcosa in più.
Il dominio dei rossoblù è diventato evidente nella ripresa. Protti lo aveva detto, “valgono più dei punti”, e di certo il campo lo ha dimostrato. Campo che conferma la Fermana ultima a 7 punti, ultima vittoria l’8 settembre, frutto anche di tre sconfitte consecutive.
La cura Protti non funziona, checché se ne dica. C’è ancora meno equilibrio e serenità che ai tempi di Bruniera. A cui forse mancava l’urlo e l’animosità a bordo campo, ma di certo non la lettura di match e uomini.
Gli attaccanti l’allenatore li ruota in continuazione, ma così facendo, al momento, non ha ottenuto nulla. Spera sempre in una invenzione di Misuraca, ma a parte tante parole in campo produce poco, anzi spesso sono suoi tocchi che aprono alle ripartenze. Se la difesa sembrava avesse trovato una sua solidità, poi basta un giallo di troppo per rimettere tutto in discussione.
Ha scelto di lasciare in panchina Borghetto, cambiando equilibri anche tra i pali. Ma come il collega, Furlanetto, che ha parato un rigore, non fa altro che raccogliere palloni dalla sua rete. Insomma, non gira questa Fermana. E non si parli di problemi societari, perché in campo, in ogni categoria, quando si è in difficoltà ma c’è il gruppo i risultati si raggiungono. I canarini non tirano quasi mai in porta.
Protti ha deciso che Paponi potrebbe essere il suo uomo, ma non ha avuto quanto atteso. Mordini, forse il miglior attaccante in questo inizio stagione, parte dalla panchina nel match chiave. Scelte tecniche. Scelte sbagliate su cui Protti rifletterà in vista di domenica prossima, quando alle 14 al Recchioni, davanti a un pubblico che si spera sempre caldo, arriverà l’Arezzo, prima di quella che sarà davvero l’ultima spiaggia il 26 a Rimini.