di Raffaele Vitali
FERMO – Una decina di sale, piene di quadri colorati, con reception all’ingresso, un prato, alberi e la vista più bella sulla città. Il nuovo centro di salute mentale è pronto.
La nuova casa, all’interno del seminario di Fermo, con vista sul duomo si apre ai 3mila assisiti nel fermano. “Fa parte di un percorso di integrazione tra sociale e sanitario. Il centro guidato dalla dottoressa Mara Palmieri garantisce ottimi risultati. Abbiamo sboccato una situazione ferma da anni, grazie a un lavoro di squadra: Regione, Asur ed episcopio” spiega il direttore dell’Area Vasta 4, Roberto Grinta, seduto vicino a Filippo Saltamartini.
A dominare l’ingresso c’è l’albero della vita realizzato da due artisti di Monte Urano: “La patologia della salute mentale non è collegata solo al soggetto, ma al territorio. Il percorso infatti riguarda la vita” precisa Grinta spiegando la scelta del dipinto. È il simbolo del lavoro di squadra che ha reso tutto questo possibile, con in testa la diocesi.
“In questi locali per sei anni sono stati ospitati gli immigrati, i richiedenti asilo, c’era un Cas voluto da monsignor conti con don Vinicio. Si è arrivati a 140 ospiti, fino a marzo 2020. Nei mesi successi ci arrivò la richiesta dell’Asur (guidata da Licio Livini, ndr) di usare questo spazio verde e aperto. Con don Enrico Brancozzi, rettore del seminario, non abbiamo esitato. Queste forme di sofferenza oggi producono le maggiori difficoltà alle famiglie, le maggiori problematiche. A queste forme di patologia non conclamate, c’è sempre una zona d’ombra, la chiesa ha sempre dato assistenza. Noi siamo felici di poter mettere a disposizione la struttura. Ora non posso che augurare il buon lavoro alla dottoressa”.
Mara Palmieri è in prima linea, è la primaria del dipartimento di Salute Mentale ed è soddisfatta: “La salute mentale è una emergenza sanitaria. Questo luogo diventa il riferimento per i cittadini che hanno disturbi psichici. Il reparto ha un’area per acuzie e una riabilitativa territoriale (seguita dalla dottoressa Barbara Rossi, ndr). Questo centro è il fulcro, qui vengono effettuati programmi di cura e prevenzione. Qui si prende in carico il paziente e si lavora per reinserirlo nella rete sociale ed evitare la cronicizzazione. L’area vasta ora ha questa sede principale con sedi periferiche localizzate nei distretti, con equipe multidisciplinari”.
Chi lavora per la salute mentale si trova a fronteggiare un grande disagio che coinvolge tutta la prolazione, in particolar modo i giovani. “C’è un grande aumento di richieste di visite ad adolescenti e giovani adulti, con richieste di ricoveri che mai avevamo vissuto prima. Il disagio presenta sintomatologie varie, oltre a comportamenti che poi degenerano magari in risse per abuso di alcol e sostanze. Noi operatori dobbiamo intercettare questo disagio, prendendo in carico in maniera precoce le persone, così da poter davvero incidere” prosegue la Palmieri. E questo avverrà nella nuova sede. “È cambiato il fabbisogno in questi ultimi anni. E così la nostra offerta va rimodulata” riprende Grinta.
Non è stata una passeggiata, ma considerando che il progetto è nato sotto pandemia ci si può ritenere soddisfatti e le tante persone presenti all’inaugurazione sono a dimostrarlo. Difficoltà burocratiche non di poco rilievo, ma tutto si è risolto. “Mesi fa - racconta il sindaco Paolo Calcinaro - ero a Montepacini, con l’associazione Psiche2000, dove tra poco partirà un progetto di Dopo di Noi oltre al ristorante, e la richiesta era proprio di concludere questo trasferimento. Devo dare atto a Grinta che, nonostante il periodo di pandemia, non ha tralasciato questo percorso”. Attenzione politica quindi: “L’impegno della Regione c’è e noi continueremo a porre attenzione sulle fragilità e le necessità” riprende Marco Marinangeli.
Il Fermano è piccolo, ma battagliero. E anche aver conquistato questo spazio è il simbolo di un territorio che vuole dare servizi: “La regione c’è, accelereremo sul robot e lavoriamo per emodinamica, sapendo che presto Fermo avrà un nuovo ospedale, grande e c completo che aiuterà tutto il territorio. Intanto, però, diamo risposte alle persone. Questo centro è la prova che esiste una rete di solidarietà fondamentale per prendersi cura totalmente di chi ha problemi” conclude l’assessore Filippo Saltamartini.
Che torna ad Ancona con la sollecitazione della dottoressa Calcagni, presidente dell’ordine dei Medici: “Entro 4-5 mesi avremo enormi problemi di carenza di medici, bisogna agire. Per ora compensiamo con la professionalità e l’entusiasmo del personale, ma serve di più”.