MONTEGRANARO – Dopo il Micam, puntuale, arriva Almaty, tra influencer e buyer che viaggiano, il Kazakistan è sempre più una meta di riferimento. Anche per il distretto fermano maceratese. Attualmente vale poco più di cinque milioni di export, ma il trend è in crescita. Da qu la presenza di decine di calzaturieri alla fiera organizzata da Confindustria moda con Assocalzaturifici, e altre realtà, e Ice.
Appuntamento dal 2 al 4 ottobre per l'industria del fashion e dell'accessorio made in Italy sul mercato centroasiatico. Una manifestazione che nell'ultimo biennio ha registrato una continua crescita per arrivare ai nastri di partenza di questa edizione con 76 aziende manifatturiere del comparto per oltre 90 marchi in esposizione.
“Nel corso del 2023 abbiamo esportato quasi 400mila paia di scarpe per un prezzo medio di 98,30 euro e un valore complessivo che si attesta all'incirca sui 40 milioni di euro (con un +43,4% sul 2022 e un +89,1% rispetto al 2019). Un incremento, quello del valore, che non si ferma neanche nel primo semestre di quest'anno, che denota un +6% su gennaio-giugno 2023. Sono segnali inequivocabili di come la scarpa italiana, a queste latitudini, goda di grande appeal e di come tale mercato rappresenti una grande opportunità per gli interscambi delle nostre imprese" sottolinea Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici.
Una fiera che detterà i tempi della stagione di vendita tra manifattura italiana e qualificati player del settore retail e distribuzione, buyer provenienti da tutta la regione centroasiatica per ammirare e ordinare la nuova collezione Primavera – Estate 2025.
"Abbiamo costruito negli anni un piccolo gioiello. Viviamo – spiega Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Accessori Moda – un momento estremamente complesso dal punto di vista geo-politico e l'incertezza è ancora grande sui mercati europei. L'area centroasiatica è uno dei pochi mercati che continua a crescere anche in una fase di stagnazione e di preoccupante calo dei consumi in occidente e in Estremo Oriente”.
Stando ai dati di Confindustria Moda, nel primo semestre dell'anno l'Italia ha esportato in Kazakistan beni per 27,14 milioni di euro (tra pelletteria, calzature, pellicce e pelli), registrando una crescita del +7,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (con un +128,2% su gennaio-giugno 2019 pre-Covid). Ammontare che sale a 38,14 milioni di euro (con un +8,2% sullo scorso anno e un +162% sul pre-Covid) considerando anche l'Uzbekistan.
“Come tuti i paesi, non crescerà nei prossimi mesi, anche per questo siamo presenti con forza ad Almaty” prosegue, prima di analizzare la questione interna: “Siamo consapevoli degli scarsi margini di manovra che la legge di bilancio lascia ai Ministeri competenti e, dunque, dei tagli ai programmi promozionali per il made in Italy all'estero. Mi auguro che non vengano ridimensionate le risorse ai progetti che funzionano. In Kazakistan ci attendiamo una manifestazione positiva che confermi i numeri record delle ultime edizioni in termini di affluenza. Inflazione e debolezza strutturale della valuta stanno avendo un impatto, seppure non ancora drammatico, certamente importante sugli umori di acquisto" conclude la Pilotti.