di Raffaele Vitali
FERMO – Cosa accadrà al Murri di Fermo o meglio all’Area Vasta 4 dopo le dimissioni del direttore Licio Livini? Nel breve entra in azione Nadia Storti, direttrice generale di Asur Marche. Ma nel giro di poco tempo, al massimo entro l’estate, proprio la Storti dovrà presentare la rosa di nomi alla Giunta. I sindaci della piccola provincia, incapaci di compattarsi per presentare una richiesta unanime alla Regione, si attendono quantomeno una figura locale, che conosca già il territorio. Ma quando si è divisi si è anche deboli e quindi tutto è possibile.
Ma restando a figure di livello autoctone, i papabili cominciano a delinearsi. Una chiamata è arrivata Gianni Genga, che del Murri è già stato Dg e oggi è alla guida dell’Inrca. Ma l’esperto manager non avrebbe mostrato particolare interesse a un ritorno nella vecchia scrivania, anche se la voglia di finire un lavoro al tempo iniziato è forte.
Un secondo nome papabile è quello di Andrea Vesprini, per anni braccio destro dello stesso Livini in Asur 4. Vesprini, dopo essere diventato primario dell’Unità operativa complessa rischio e governo clinico dell’Area Vasta, è stato prestato all’Inrca con il ruolo di direttore sanitario. Una figura d’esperienza e del territorio che piace alla Storti e ha un buon feeling con primari e sindaci.
Poi c’è il terzo nome, per certi versi il più plausibile, ed è quello di Giuseppe Ciarrocchi. L’attuale numero uno del Dipartimento di prevenzione si era interessato anche del ruolo rimasto vacante a Macerata, quando dopo l’interim della stessa Storti, la Giunta regionale ha invece scelto Daniela Corsi, che era la primaria di Anestesia e Rianimazione. Una promozione sul campo di una figura che ha lavorato in prima linea in questo lungo periodo pandemico. E questo varrebbe anche per Ciarrocchi, che ha tutti i titoli per ricoprire il ruolo e da tempo dimostra capacità organizzative, oltre che mediche.