AMANDOLA – Da un lato una psicologa esperta di dipendenze tecnologiche, Erika Belelli, dall’altro il pedagogista Filippo Sabattini, in mezzo Domenico Baratto, presidente di Wega, e il sindaco Adolfo Marinangeli. Ecco il quartetto che giovedì (12 maggio) pomeriggio alle 1830, nella sala consiliare della città dei Sibillini, parlerà di “Socializzazione e social network”, stimolati dalle domande del giornalista Raffaele Vitali.
L’incontro fa parte del progetto ‘Genitori non si nasce, si diventa’ voluto dall’amministrazione di Amandola per dare un supporto formativo alle famiglie, giovani e non. Per questo si è affidata all’impresa sociale di Baratto, che da Amandola è partita crescendo sempre più.
Un incontro in presenza, che si potrà seguire anche online sulla pagina facebook di Wega e del comune, che vuole analizzare l’avvento del digitale che ha comportato una vera e propria rivoluzione nel mondo di relazionarsi.
“L'impatto è considerevole e coinvolge adulti, bambini ed adolescenti. Proprio questi ultimi vivono un bisogno fondamentale di socializzazione, che si realizza oggi anche attraverso gli smartphone e i social network, a tal punto che la realtà virtuale condiziona ormai l'evoluzione psicosociale dei ragazzi e delle ragazze” spiega baratto.
Durante l'incontro si cercherà di capire in che modo relazioni “reali” e “virtuali” possono coesistere, cosa significa costruire legami sociali nell'era del web e quali competenze sono richieste ai genitori, "immigrati digitali", per guidarli. La socializzazione digitale avviene infatti sempre di più in un momento in cui il cervello non è ancora completamente maturo.
Contenuti pensati per i genitori e per chi vive a stretto contatto con i giovani, ad esempio gli insegnanti dell’Isc che sono come sempre coinvolti, nonché per gli stessi ragazzi. Evitare di arrivare alla ‘dipendenza’ è l’obiettivo finale.