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Diego Della Valle: "Sto cercando in famiglia chi si occupi più di me dell'azienda". Tod's, sfilata da applausi per l'addio a Chiapponi

22 Settembre 2023

di Raffaele Vitali

MILANO – L’artigianato si fa arte nel mondo Tod’s. La sfilata dentro i Laboratori Scala Ansaldo di Milano, durante la Milano Fashion Week, è l’ultima passerella del direttore creativo Chiapponi che ha voluto al fianco dele modelle i maestri artigiani della Tod’s, impegnati a realizzare scarpe in diretta.

Come spesso accade, la sfilata diventa anche l’occasione per Diego Della Valle per mandare messaggi al sistema moda. E in questo caso anche alla sua azienda. “Non è questione se Diego Della Valle lascia o meno l’azienda. Ho molta voglia di trovare presto, e se posso in famiglia, o con degli uomini che abbiamo in casa, della gente che si occupi sempre più di me dell'azienda. Della Valle – ribadisce - può contare su persone capaci, stanno arrivando figli e nipoti, persone in gamba. E quindi faremo tutto con semplicità e armonia”.

Continua a credere nel made in Italy  anzi lo spiega anche agli americani, che in una articolo sul Wall Street Journal hanno scritto “che il made in Italy è a rischio a causa della gestione familiare delle imprese”. Mister Tod’s, però la vede molto diversamente: “La moda italiana scompare quando uno fa scomparire decine di migliaia di imprese che costituiscono la filiera del made in Italy”.

Poi la stoccata, che farà sorridere gli amici francesi e un po’ meno gli americani: “La Francia ha a capo dei gruppi delle famiglie serie, solide, solidissime. Quindi, è più un discorso americano, dove oramai è tutto in mano ai manager che onestamente non sono comparabili alle storie che possiamo raccontare noi italiani e noi francesi. Del resto i tablet li facciamo fare a loro, le belle borse le facciamo noi”.

La chiosa, prima di tornare ad ammirare la collezione, è per l’impegno sociale delle imprese, il suo must di matrice olivettiana: “Le imprese più rilevanti del Made in Italy, dobbiamo impegnarci in progetti molto seri e concreti, per incentivare i giovani a fare questo mestiere. Per le aziende onestamente non è un grande sforzo, per come va il mondo - conclude Della Valle - è chiaro che oggi chi ha di più deve mettere a disposizione una parte del valore alla società, non è un obbligo però dovrebbe essere un piacere”.

È tempo di applausi, quelli che si merita Chiapponi (“dopo la sfilata possiamo pensare al suo successore” chiarisce il patron) che lascia l’azienda, dove lavorava da quattro anni, solo per motivi personali e lo fa con un collezione che ha convinto la critica: “Erano due anni che stavamo cercando di avere questa location, che mi appartiene molto perché ho fatto degli studi artistici e la mia passione più grande è sempre stata la scultura. Chiudo puntando su una femminilità severa ed essenziale”.

Da qui i modelli frutto di un riuscito connubio di sartorialità maschile e morbidezza, con i gilet da uomo abbinati alle gonne a pieghe, le borse morbidissime, i pantaloni ampi con le pinces e le giacche senza collo. E poi il trionfo dell'artigianalità nell’iconico gommino in versione 'bubble’ e nel nuovo sandalo intrecciato con tacco minimalista. Che rende merito agli artigiani presenti in sala.

“Volevamo ricordare – riprende Diego Della Valle - che l'artigianato italiano è fatto di arte, noi abbiamo cominciato tempo fa a sottolineare proprio questa parte di mondo e di potenziale del lavoro, cercando di coinvolgere molti giovani, spiegandogli anche che questo è un mestiere meraviglioso e ora continuiamo sempre di più con fatti concreti, assumendo giovani e mettendoli a lavorare con le persone più anziane, in modo che uno diventi uno sostegno dell'altro”.

Sapendo che non basta: “Dobbiamo promuovere con le autorità italiane delle scuole, dobbiamo fare in modo che diventino un centro di formazione per il lavoro. Fare l'artigiano oggi è molto cool, magari diamogli anche un titolo quando sono bravi, perché non chiamarli maestri artigiani? La gente magari ha voglia di scrivere un titolo sul campanello e questo è anche un titolo romantico”.

INTERVISTA AD ANDREA DELLA VALLE

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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