PORTO SANT’ELPIDIO – I consumatori ordinavano e la droga veniva consegnata a domicilio. Da qui il nome Take Away dato dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Fermo, all’operazione antidroga che ha risvegliato mezza provincia di Fermo e Civitanova Marche.
Diciotto indagati, di cui dieci arrestati: quattro albanesi, impegnati nel mondo dell’edilizia, tre marocchini, tre algerini, tutti under 50. Tra gli otto denunciati ci sono cinque italiani residenti tra Monte Urano e Torre San Patrizio.
Come spesso accade, i militari hanno seguito i soldi, ovvero le consegne. L’operazione Take-away è la chiusura di un percorso iniziato un anno fa con ‘Underground’, quando vennero arrestate altre otto persone sempre legate allo spaccio di stupefacenti.
Tra cocaina e hashish, gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale di Fermo sono riusciti anche a definire i ruoli all’interno del sodalizio guidato dagli albanesi. Sotto i vertici, la manovalanza, per lo più pusher nordafricani che consegnavano la merce ai clienti, cambiando spesso luogo di consegna, scegliendo anche i borghi fermani.
Che ora tremano, perché gli inquirenti hanno trovato i quaderni con indirizzi e nomi di chi aspettava consegne ‘take away’. Tanti, sono oltre 40 quelli già individuata, si trovano a Civitanova Marche. La droga consumata supera i quattro chili, per lo più cocaina.
r.vit.