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Di Stefano porta linfa nelle Marche. "Micam sicuro in autunno, fiere Ice gratis nel 2021, nuova piattaforma b2b, finanza agevolata per le Pmi"

15 Giugno 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – Gino Sabatini chiama e anche il sottosegretario risponde. Manlio Di Stefano si è collegato per spiegare alle Marche e ai vari distretti le azioni per l’export previsti dal Governo. “Un anno fa il primo incontro con il sottosegretario e il rapporto è cresciuto. Nel mentre, Di Stefano ha messo a punto strumenti utili, che vanno oltre le risorse economiche poderose” spiega Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche.

Finalmente c’è una strategia, un piano che incontra i bisogni delle Marche almeno in un paio dei pilastri principali: “Noi abbiamo un gap di globalizzazione da superare, se non azzerare. Arabia per il mobile, Russia per le scarpe, due mercati unici che sono diventati un problema. Ma il made in Marche in Germania, Francia e Gb continua a essere forte, ma ora il coronavirus è un problema. Gli orizzonti vanno allargati, oltre i confini europei”.

Il rischio che gli Usa aumentino i dazi e la Cina non riparta sono due rischi di fronte: “Le Pmi sono deboli nell’internazionalizzazione, come Camera di commercio prova a cambiare le abitudini, innovando i processi. Servono nuovi mercati e serve entrarci prima di altri”. Più mercati, più velocità, più efficacia, da qui la spinta alla digitalizzazione.

“Oggi le imprese sono obbligate a esportare e a farlo usando internet. Export, competenza e tecnologia sono tre pilastri su cui investiamo come ente. Temi che non sono più fuori dalle possibilità delle imprese che supportiamo con uno sforzo economico senza precedenti”. Ascolta Di Stefano, la camera unica è un modello. “Solo noi in Italia: siamo un modello e una buona pratica: premiate però il nostro percorso, le aggregazioni. Così sarete anche uno stimolo, perché aggregarsi significa risparmiare e agire in maniera più ficcante”.

Il piano del sottosegretario Di Stefano

Primo aiuto è la formazione continua. “Crediamo fortemente che l’unica cosa che mantenga una impresa sul mercato sia l’essere formato a stare sul mercato. Un ruolo ce l’ha lo Stato, ma anche le Camere di Commercio. Tropo spesso i corpi intermedi non hanno puntato sul piccolo” esordisce Di Stefano, ringraziando l'onorevole marchigiana Emiliozzi, che poi chiarisce: formare significa inserire temporary export manager rendendoli anche digital manager e sapersi muovere nella rete diplomatico-consolare.

“Metteremo a disposizione dei digital manager, che potranno essere presi per filiera, non più solo per azienda. Scelta molto utile in particolare nelle Marche: penso – spiega Di Stefano - alla produzione di una scarpa: chi fa i lacci, chi lavora le pelli e chi produce la scarpa, quindi non settori concorrenti ma in filiera, potranno chiedere un Digital manager (a disposizione ce ne saranno 150, ndr) per 18 mesi e non più per sei mesi a testa. In questo modo non si avranno solo strumenti base ma un vero progetto, cofinanziato al 50% dal ministero”.

Nel patto per la prima volta risorse per 50 milioni per la comunicazione e il rilancio del brand Italia in 26 Paesi, passando dall’uso per la canta stampata fino a video games e fumetti in alcuni mercati asiatici.

Tema chiave è l’e-commerce: “In epoca Covid il 25% di transazioni mondiali è stata su piattaforma digitale, essere in una piattaforma è fondamentale per sopravvivere. Artigiani in difficoltà? Per questo con Ice stiamo stipulando accordi commerciali con i principali Marketplace, per arrivare a 15 entro l’anno e a 25 entro il prossimo. Tenendo conto che sono 450 nel mondo le piattaforme usabili”.

Tema fiere, cruciali per il settore moda. “Quelle di primavera cancellate, programmiamo mini fiere di settore per l’autunno, in particolare per Micam e Mipel. Intanto Ice, con 22milioni di euro, sta elargendo rimborsi a chi ha perso le fiere di primavera e ha fatto richiesta. Cresce l’incoming per le fiere del 2021 e ogni azienda che farà richiesta avrà un modulo gratuito per partecipare alle fiere di Ice nel prossimo anno, ma ancora manca la programmazione perché solo la Cina ha annunciato di volerne organizzare”. In questo settore con Francia e Germania si sta lavorando su un calendario condiviso delle fiere, “per dare ai buyer la miglior possibilità di movimento, tutti abbiamo bisogno di incoming all’altezza”

Sviluppata anche una piattaforma b2b per portare le fiere fisiche online durante tutto l’anno. “Uno strumento digitale dove mantenere i rapporti. Noi creeremo il sistema e poi lo doneremo ai distretti, come calzaturiero o occhialeria, che potranno personalizzarlo” prosegue solleticando l’interesse dei calzaturieri. “Non ci sostituiamo a chi ce l’ha già, ma – sia chiaro - ne creiamo una customizzabile. E la doniamo”.

Ultimo pilastro è quello della finanza agevolata: “Entro il 31 dicembre c’è un fondo perduto dentro Simest. È stata eliminata la garanzia per accedere al fondo, questo permette alle piccole aziende di poterlo usare: un prestito facilitato. Tassi agevolati per le altre risorse con possibilità di raddoppio di partecipazione di Simest per progetti particolarmente validi: studi di mercato, acquisizioni, investimenti strategici all’estero. Non cambia il fondo ma è più accessibile”.

Un piano ambizioso per l’Italia con 1,3miliardi di euro stanziati nei decreti Covid.” Sono convinto che la Camera di Commercio sia l’interlocutore ideale. Ma dobbiamo fare in modo che le informazioni arrivino in basso, all’ultimo anello della catena imprenditoriale. I dati di Simest e Sace sono inquietanti, dei fondi degli anni precedenti sono stati usati il 5% e da una fetta di aziende in doppia cifra di fatturato. Quindi qualcosa non funziona negli strumenti, ma di certo nella comunicazione” ribadisce il sottosegretario che dedica un ultimo pensiero ai distretti industriale e alla loro crisi, a cominciare da quello calzaturiero: “Noi non distinguiamo tra distretti, noi creiamo strumenti per aiutare le Pmi per entrare sul mercato. È il Mise che attuerà politiche mirate”.

@raffaelevitali

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