FERMO - Sarà presentato a Fermo, nella sala Rita Levi Montalcini, sabato 9 novembre alle ore 17.30, il libro di Emmanuel Exitu “Di cosa è fatta la Speranza” - Bompiani, 2024, romanzo che ripercorre la storia di Cicely Saunders, una donna dalla caparbietà visionaria che ha inventato le cure palliative e innovato la terapia del dolore con ricerche e procedure rivoluzionarie, tuttora considerate dall’OMS il gold standard nel migliorare la qualità della vita dei malati “affrontando ogni dimensione del dolore: fisica, psicologica, sociale, spirituale.”
Infermiera, assistente sociale e poi medico, Cicely Saunders ha lottato tutta la vita per restituire dignità ai malati terminali, che fino agli anni 70 del Novecento erano abbandonati dai medici perché “non c’è più niente da fare”. Per lei, invece, c’era ancora molto da fare. E, contro la medicina ufficiale di allora, guidata dalla fede e dal suo spirito scientifico, lo fece: realizzò il miracolo bilanciato di unire l’amore per l’uomo e la passione per la medicina fondando nel 1967 a Londra, il primo hospice moderno.
L’iniziativa, con il patrocinio della Città di Fermo, dell’Ast Fermo e della Federazione Cure Palliative, è promossa dall’Associazione “L’Abbraccio” che offre il proprio sostegno e servizio all’Hospice “La farfalla” di Montegranaro, struttura pubblica d’eccellenza della sanità Fermana.
Saranno accanto all’autore il Dott. Romeo Bascioni, oncologo esperto di cure palliative di San Benedetto del Tronto, la Dott.ssa Valentina Bordoni Medico di medicina generale di Montegranaro e il Prof. Vincenzo Valentini Direttore Radioterapia Oncologica del Gemelli di Roma.
Emmanuel Exitu, ripercorrendo la vicenda umana e professionale della Saunders, mette in luce il misterioso abbraccio tra il dolore e la speranza, un tema che interessa tutti. Attraverso questa grande storia si capisce come la sofferenza umana possa essere abbracciata e come si possa tenere testa al dolore e alla disperazione con farmaci potentissimi di cui tutti noi disponiamo: l’empatia, l’ascolto e l'osservazione. La speranza esiste e può illuminarci fino all’ultimo respiro, ma questa speranza, si legge nella controcopertina, “è fatta di cose che hanno bisogno di qualcuno che le faccia accadere”.
Il taglio esperienziale e la concretezza disarmante che emerge in ogni pagina del romanzo – vincitore del 43° premio Comisso nell’ottobre di quest’anno - libera le domande umanissime sul fine vita, dalla retorica e dalle barricate ideologiche, riconsegnandole all’ambito dell’esperienza e dell’osservazione medica e umana. Molta osservazione e poco ragionamento sono i criteri che hanno caratterizzato il lavoro dell’infermiera e dottoressa Cicely Saunders che, ancora oggi, ha tanto da dire a chi si accosti a questo tema senza pregiudizi.
“Di cosa è fatta la speranza” è certo la storia di un genio femminile della medicina, il racconto dell’incapacità di rassegnarsi e della capacità di trovare speranza anche dove si pensava non ci fosse. Ma è soprattutto una storia d’amore, la storia di un abbraccio alla persona che sa mostrare la speranza a tutti gli uomini e le donne, credenti e non, raccontata in modo capace di parlare a tutti, dal profondo della nostra esperienza, costruendo ponti sul comune terreno della nostra vulnerabile umanità.
Emmanuel Exitu ha lavorato come autore televisivo e come drammaturgo per il Teatro di Documenti. Dal suo romanzo La stella dei Re ha tratto la sceneggiatura per l’omonimo film Rai. Il suo Greater – sconfiggere l’Aids, girato negli slum di Kampala, in Uganda, è stato scelto da Spike Lee come miglior documentario del Babelgum Contesta Cannes 2008. Responsabile dei contenuti di WIP Italia, The Digital Design Company, sta sviluppando progetti e podcast dedicati al sociale e alla costruzione del bene comune.