PORTO SAN GIORGIO – Se vinci quattro partite di fila, non è più questione di fortuna. Ma se ti chiami Gennaro Di Carlo, non è neppure ancora il caso di brindare. “Parlando con una radio di Caserta sono stato chiaro: inutile prendersi in giro, un po’ di buona fortuna serve sempre. Ho ereditato una squadra ben allenata. Qualcosa di mio c’è, ma in campo ci vanno i ragazzi. Ho saputo infondere fiducia e spingerli nel fuoco, questo sì. Ma ancora faccio fatica a gioire, la concentrazione deve restare al massimo livello”.
Anche perché si vince, ma si fatica: “La zona ci ha fatto faticare, ancora la viviamo come un fantasma. Ci lavoreremo un po’ anche se non abbiamo tanto tempo, ma cercheremo di rimediare. Nonostante questo, nonostante l’ansia, la squadra ha dimostrato di non mollare mai. Un gruppo coraggioso che sa affrontare la situazione e trovare la strada per superarla”.
Sperando che poi Thompson continui a fare quello che serve, come la stoppata a Giuri sul 65-63: “Giocata chiave. Arrivavamo da un errore difensivo. Sinceramente per un allenatore che vede crescere un giocatore come Thompson IV è gratificante. In dieci giorni ha capito che in emergenza va fatto qualcosa in più. E così l’hanno interpretato tutti. Giocata chiave, poi abbiamo aperto un piccolo break. Per questo dico che ci vuole anche la buona fortuna, poi chiaro che c’è il lavoro che viene fatto sul giocatore è la strada”.
La sua determinazione è entrata dentro i giocatori. Che devono pensare solo a battere Milano. Di Carlo lo dice con chiarezza: “Domenica c’è bisogno di completare il mini ciclo, vogliamo vincere. Tutti dobbiamo capire che il momento è delicato. Lo ribadisco, battiamo Milano e poi vediamo, ragioneremo su chi siamo e dove ci troviamo”. Perché vincendo la parola abbinata alla Poderosa cambierà davvero: non più salvezza, ma play off.
r.vit.