di Chiara Fermani
GROTTAZZOLINA – Insieme, anche nel giorno ‘libero’. Gli “Skapigliati” si sono ritrovati a pranzo presso l’Home Restaurant “Da Rosanna”, eccellenza gastronomica nel cuore di Grottazzolina.
La pausa del campionato di Superlega per la Coppa Italia, vinta dai 'cugini' della Lube Civitanova, ha offerto l’occasione perfetta per condividere piatti della tradizione e l’entusiasmo per le prossime sfide. Con la coppia che guida la curva degli ultras, Rossano Santoni e Stefano Traini, abbiamo parlato dell'attaccamento alla squadra, la stima verso coach Ortenzi e le nuove leve della curva.
Cosa significa per voi rappresentare una realtà come Grottazzolina, un paese di 3000 abitanti, che vive di pallavolo e ora gioca in Superlega?
“Ogni domenica portiamo in alto il nome del nostro paese, che per molti potrebbe sembrare solo un piccolo punto sulla mappa, ma che in realtà ha un cuore immenso. La pallavolo qui non è solo uno sport, è una tradizione, un’identità. Vedere una realtà così piccola arrivare in Superlega è qualcosa di incredibile. Ogni punto conquistato è come una vittoria per tutta la comunità, ogni partita è una celebrazione del nostro orgoglio. Sentiamo di rappresentare non solo i 3000 abitanti di Grottazzolina, ma una storia fatta di sacrifici, passione e amore per questo sport”.
In che modo il vostro sostegno contribuisce a mantenere viva la passione?
“Non siamo solo tifosi, siamo una famiglia. Tra gli impegni di lavoro, cerchiamo di seguire i ragazzi in ogni partita, li sosteniamo in ogni momento, sia nei trionfi sia nelle difficoltà. Il nostro tifo è un modo per far sentire loro che non sono mai soli. Fuori dal campo, cerchiamo di coinvolgere tutta la comunità: organizziamo eventi, diffondiamo i valori della passione sportiva e cerchiamo di portare questa energia ovunque andiamo. La pallavolo è il cuore pulsante di Grottazzolina, e noi ci sentiamo i custodi di questa passione”.
I successi hanno avvicinato nuovi tifosi? Quali strategie utilizzate per coinvolgere nuove generazioni e far sentire tutti parte del gruppo?
“Le vittorie hanno portato tanti giovani. È bellissimo vedere come i ragazzi di Porto San Giorgio si siano uniti a noi, portando un entusiasmo contagioso. Per coinvolgere le nuove generazioni, puntiamo molto sulla condivisione: organizziamo trasferte, cene e incontri che permettono a tutti di sentirsi parte di qualcosa di speciale”.
Cosa significa essere ultras quando non si vince mai, come durante il girone di andata?
“Essere ultras significa esserci sempre, a prescindere dai risultati. Nei momenti difficili, siamo ancora più presenti, perché è proprio allora che la squadra ha bisogno di noi. Alziamo la voce, cantiamo più forte, cerchiamo di trasmettere quella carica che può fare la differenza. Essere ultras significa credere in qualcosa anche quando sembra impossibile, perché sappiamo che ogni sfida è un passo verso la crescita. La vittoria con Monza è stato il punto di svolta, il momento in cui abbiamo visto la squadra rinascere”.
Avete un giocatore preferito?
“Abbiamo un buon rapporto con tutti, Fedrizzi e Marchisio sono due pilastri della nostra squadra, due campioni che ci hanno regalato emozioni indescrivibili. Michele, con la sua grinta è un esempio di dedizione e passione. Andrea è il nostro capopopolo, trascina il pubblico ed è un vero baluardo in difesa. Poi ci sono i ‘senatori’, capitan Vecchi, Marchiani e Cubito, che è il nostro uomo spogliatoio. Per noi rappresentano non solo dei grandi giocatori, ma anche persone umili e vicine ai tifosi, sempre pronti a condividere un sorriso o una parola di incoraggiamento”.
Cosa potete dirci di coach Massimiliano Ortenzi? Il vostro sostegno non è mai mancato, neanche quando le cose non andavano bene.
“Massimiliano è un grande coach. Anche quando le cose non andavano per il verso giusto, lui ci ha ribadito più volte di crederci, di avere pazienza, perché la squadra aveva del potenziale. Alla fine aveva ragione lui. La partita contro Monza è stata una liberazione, una dimostrazione che la pazienza e il lavoro duro pagano. Ortenzi incarna i nostri valori: determinazione, sacrificio e cuore”.
Un messaggio finale per i giovani tifosi e per quelli che si uniranno?
“Ai ragazzi di Porto San Giorgio e a tutti quelli che ci hanno seguito vogliamo dire grazie per essersi uniti a noi, per l’entusiasmo e per aver dato nuova linfa al nostro gruppo. Insieme possiamo fare grandi cose, portare il nome della squadra sempre più in alto. Continuate a crederci, continuate a tifare con il cuore. Questa è una famiglia e insieme siamo invincibili”.