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Dentro il nuovo ospedale di Fermo, un gioiello di livello europeo. "Tecnologia e attenzione alla persona: pronto per il 2023"

17 Novembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Sarà un gran bell’ospedale. Entrare dentro il cantiere del nuovo nosocomio di Campiglione rende davvero l’idea. Il cantiere corre, pur tra mille difficoltà, merito di una ditta seria come è la Carron, che ha un obiettivo chiaro: terminare il cantiere e soprattutto lasciare in mano ai sanitari un gioiello che sappia unire tecnologia e funzionalità.

L’area totale è di 68mila metri quadri, tre sono i piani. “Un’azienda seria, lo ribadisco”. Le parole dell’assessore Francesco Baldelli, che per la regione ha l’edilizia sanitaria, durante il sopralluogo. Cento i milioni fino a oggi investiti, ma ne serviranno molti di più per completare l’opera. Anche per le modifiche in corsa, tutte migliorie, decise dalla Regione, a livello architettonico e di servizi.

Un esempio. La palazzina ‘Covid’ voluta in corso d’opera, che ha cambiato un po’ le carte sul tavolo dei progettisti e che deve essere ancora realizzata, si troverà davanti al pronto soccorso. Su tutti Giuseppe Manara, che per la ditta Carron è il responsabile dei lavori. Da due anni segue ogni centimetro del nuovo ospedale. “Che se non ci saranno nuovi intoppi sarà pronto per fine 2023” chiarisce Baldelli. Sarebbe un ritardo inferiore ai sei mesi sui tempi previsti, ma considerando pandemia e guerra sarebbe già una notizia.

Passeggiando per il cantiere è evidente il nuovo che c’è in questa statura. Intanto un ospedale orizzontale, quindi non il classico casermone. Una scelta voluta dai progettisti per creare spazi più vivibili in cui il paziente è al centro del percorso. Un lungo corridoio pieno di vetrate condurrà alla palazzina delle degenze, a quella della diagnostica e al blocco operatorio.

400 i posti letto previsti, con aree all’interno della palazzina degenza dove poter incontrare i familiari fuori dalla stanza, a cui si aggiungerà, tutto il mondo che si sta sviluppando fuori dall’ospedale, con il quartiere che cambierà volto grazie a investimenti dei privati in strutture residenziali e attività anche ricettive funzionali a un “ospedale di respiro europeo” come lo definisce Manara.

“Ancora non è finito e già si percepisce la volontà di rendere la medicina ancora più attenta alla persona” riprende Baldelli dopo aver ascoltato Manara. Che poi torna sul progetto: “La scelta di non alzarsi troppo è fatta anche per tutelare il contesto. Abbiamo di fronte le colline, poco lontano il mare. in questo modo ogni stanza sarà illuminata dal sole. Anche la scelta di creare spazi accoglienti ne è la prova. Pensiamo alla hall coperta in cui però sembrerà di stare all’aperto con panchine e aree verdi. Sarà un vero modello per la sanità, non marchigiana ma nazionale”.

E tra l’altro sarà anche più raggiungibile, se i lavori per le strade accessorie partiranno. Dalla Lungotenna al ponte già terminato alla rotonda sulla Mezzina che è prossima all’appalto fino al collegamento dal casello di Porto Sant’Elpidio alla zona di Paludi. “Stiamo investendo molto sull’edilizia sanitaria, è una volontà della Giunta Acquaroli. Fermo è un esempio, ma pensiamo anche ad Amandola dopo i fondi sono praticamente raddoppiati proprio per rendere l’ospedale dei Sibillini un vero riferimento con specializzazioni necessarie e funzionali” conclude soddisfatto Baldelli.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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