di Raffaele Vitali
FERMO – Si apre la porta del maxi cantiere da 122milioni di euro, “ma diventeranno 160 alla fine” ammette l’assessore regionale Francesco Baldelli. L’ospedale di Fermo, che troneggia sulla collina in mezzo a mare e monti, di fronte al Girfalco di Fermo, è quasi pronto. “Entro un anno apriremo, magari a stralci”.
Sul tavolo, prima del sopralluogo, ci sono le piantine dell’ospedale da 68mila metri quadri. “Un cartiere partito prima del Covid, segnato dal caro materiali e dell’approvvigionamento. Ma abbiamo recuperato sui tempi. Il cantiere si chiederà entro un anno” ribadisce l’ingegner Bartoli, dirigente della regione Marche all’edilizia sanitaria.
Ci sono parti concluse che potrebbero essere ormai consegnate. Entrando è evidente quello che dicono i tecnici. “Abbiamo costruito un nuovo pronto soccorso, in caso di emergenza pandemica. Se non necessario, è dotato di strumentazioni per diagnosi ordinarie. Una parte no prevista che però le norme e la politica hanno fortemente voluto” prosegue.
E questo ha portato a un aumento dei posti letto: 372, Inrca incluso. Per fare questo è stata necessaria una variante non solo di struttura, ma anche di impianti. Un ospedale all’avanguardia sotto l’aspetto sismico. È appoggiato su isolatori sismici che permettono di disaccoppiare la struttura dal terreno: “Anche se arrivare il sisma più impegnativo, non ci sarà impatto sulla struttura. Non solo non si danneggia, ma si potrà continuare ad operare all’interno dell’ospedale. Sono stati previsti anche dei dissipatori”.
Baldelli è soddisfatto e così il sindaco Paolo Calcinaro al suo fianco mentre guardano l’ospedale che non ha uno sviluppo in verticale ma è legato al territorio e al suo paesaggio. “Realizzare un ospedale – riprende l’assessore regionale – è uno dei lavori più complessi da fare. A volte i ritardi son dovuti alla soluzione di complessità tecniche”.
Sull’apertura non boccia l’ipotesi apertura a stralci: “Valuteremo con l‘Ast se partire per lotti funzionali. Ci sono spazi pronti, realizzati con una architettura della salute. Secondo alcuni dati le infermiere compiono anche 18 chilometri di media al giorno, studiare infrastrutture che razionalizzano la logistica e migliorando il lavoro quotidiano comporta una miglioria per loro, ma anche della risposta al paziente. Questo è uno degli obiettivi primari che l’edilizia sanitaria ospedaliera si è data. A Fermo e Amandola ne avremo la prova”. Entrando questo diventa palesa, soprattutto nel blocco più grande, strutturato con servizi centrali in modo che uno serva facilmente sia il reparto di destra che quello di sinistra senza dover fare troppi spostamenti.
Pronti sono ormai anche i parcheggi, 476 per il pubblico e altrettanti per il personale. I costi sono cresciuti nel tempo, fino ad arrivare ai 122milioni di euro stanziati. “In prospettiva abbiamo chiesto di inserire le camere operatorie, cosa non scontata, spenderemo in totale 160milioni. Abbiamo integrato il finanziamento trovato di circa 70 milioni di euro, riconoscendo la buona scelta fatta da chi c’era prima sapendo che non c’erano le risorse necessarie per completarlo. E su questo noi abbiamo agito” riprende Baldelli che segue anche il tema viabilità, che procede spedita e sarà pronta insieme con l’ospedale che diventerà il modello anche per gli altri in costruzione in regione.