MONTE VIDON CORRADO – La casa di Osvaldo Licini si conferma un hub per l’arte contemporanea. Merito ovviamente di una amministrazione comunale che ci crede e di una direttrice che ama stupire, scovando artisti e avvicinando opere di solito destinate a piazze più grandi. È il caso della mostra che inaugura domani pomeriggio, 6 maggio, dal titolo Paolo Delle Monache. Dialoghi, a cura di Nunzio Giustozzi e della direttrice del centro studi Licini, Daniela Simoni, con la collaborazione dello Studio Copernico di Milano.
Non è un incontro causale quello tra Licini e Delle Monache, perché l’artista nato a Roma nel 1969 ha in Licini uno dei suoi numi tutelari. “Esporre nella Casa Museo Osvaldo Licini significa instaurare un dialogo, esplicito o implicito, per affinità o per antitesi, con la strenua, intensa, infaticabile, profonda ricerca del padrone di casa” ricordano i curatori.
Le opere scelte di Paolo Delle Monache dimostreranno l’affinità elettiva tra i protagonisti dello spazio espositivo di onte Vidon Corrado. “L’essenza del dialogo tra i due artisti si gioca sul piano della poesia. La luna di Licini ha il nome della regina ostrogota, è una lirica, ironica entità originata da suggestioni letterarie, filosofiche, pittoriche che vanno da Leopardi a Blake, da Lautréamont a Laforgue, da Cocteau a Valéry a Campana. Anche gli algidi, eterei volti forgiati da Delle Monache richiamano i “mitici pallori” della Chimera di Dino Campana mentre in alcuni emerge la tempra graffiante dei Pierrot di Laforgue.
I nomi stessi delle sue trasognate creazioni attengono ad un ambito semantico che evoca una dimensione lirica e cosmica insieme: Soffio, Animula, Sole, Vertigine, Stelle, Infinito, Luna, Orizzonte, Tramonto. Un dialogo di senso quello tra le sculture di Delle Monache e lo spazio della Casa Museo, condotto dall’artista con sensibilità, rigore, rispetto ma non timore” concludono Simoni e Giustozzi.
Immancabile il catalogo, che è una chicca ormai immancabile quando si espone nella casa museo. Edito da Silvana editoriale, contiene i saggi dei curatori, Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni, un testo di Marco Meneguzzo ed uno scritto dell’artista. Ricco l’apparato iconografico con foto di Luciano Calzolari. La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica, fino al 25 giugno, dalle 16,30 alle 19,30. Per info e prenotazioni 3349276790.