SANT’ELPIDIO A MARE – A tutto campo, come sempre quando si trova di fronte a un microfono. Ecco Diego Della Valle, intervenuto al 'Milano Fashion Global Summit 2020' promosso da Class Editori in partnership con la Camera Nazionale della Moda Italiana, The Wall Street Journal e Intesa Sanpaolo. Ha parlato di economia, di moda, di Tod’s e di gestione del Covid.
FONDO PRO FAMIGLIE DEI SANITARI SCOMPARSI
"Abbiamo istituito un fondo per sostenere le famiglie di medici e infermieri morti, che ha raccolto 12 milioni di euro e che verranno consegnati alle famiglie. Facciamo quello che possiamo e in questo caso siamo stati aiutati da imprenditori importanti, da società e piccoli contribuenti che ci hanno dato quello che potevano e che vale quanto quello che abbiamo messo a disposizione noi (5milioni, ndr)" spiega il presidente di Tod's.
Fosse per lui i soldi sarebbero già stati consegnati: “I tempi si sono allungati un po’. Il denaro è a disposizione da fine giugno, Borrelli e la Protezione civile si sono resi disponibili, e in questi giorni dovremmo definire tutto e dare il denaro a queste famiglie". Sarebbe un regalo di Natale in atteso quanto caldo.
DELLA VALLE E PANDEMIA
Se c’è una cosa che da sempre contesta è la poca chiarezza, i messaggi contrastanti. “Non voglio aggiungermi alle file di esperti che vediamo ogni giorno ma credo che sia una situazione difficilissima da gestire, soprattutto se devi conciliare la salute delle persone con l'economia. Vediamo di guardare tutto in modo positivo e cerchiamo di fare in modo che le cose accadano. Quando abbiamo qualcosa da dire gli imprenditori visibili la dicano, alzino il telefono e parlino con il presidente del Consiglio". E lui, ha chiamato Conte? “Io lo faccio di solito per conto mio ed è quello che si legge sui giornali".
DELLA VALLE E LE STRATEGIE
Il cambiamento aziendale era in atto. Poi è arrivato il coronavirus. “L’obiettivo è passare da una gestione che guardava indietro a una gestione che guarda solo in avanti. Se non ci fossero stati questi momenti avremmo già dato segnali positivi. Ora stiamo cercando di terminare questo cambiamento a un'azienda che non sarà più quella di ieri”. Il tutto senza perdere l’heritage: “Un valore, ma bisogna comunicare bene con i giovani, con i loro strumenti e mezzi, cercando di avere un'azienda che non produce solo cose di lusso e qualità ma che comunica anche tutti giorni con 20-30 progetti in allestimento. Dobbiamo rimanere attaccati ai codici di riconoscibilità dei nostri marchi, la nostra sfida è costruire uno strumento di comunicazione adeguato e tra qualche mese vedremo se ci saremo riusciti”.
Poi, replicando a chi gli chiedeva che ruolo giocherà la finanza nel 2021, Della Valle ha spiegato: "Bisogna stare attenti a non guardare troppo in numeri della Borsa, soprattutto in un momento di cambiamento come stiamo facendo noi. Crediamo che il piano che stiamo portando avanti sia quello giusto, ci siamo ricomprati tante azioni del nostro gruppo, che controlliamo per oltre il 70% dei pacchetti azionari". Quindi ha concluso: "Io guardo la Borsa con rispetto. Quando ci siamo quotati, siamo stati i primi nel lusso a farlo, erano altri tempi. La Borsa è una cosa seria e sana se la approcci in modo positivo, io neanche la guardo. Il problema è ricavarsi un modello di business che ti faccia avere un futuro, nel nostro caso dobbiamo essere un gruppo specialistico di cose molto desiderabili''.
TOD’S, DIESEL E LA CINA
L’imprenditore di Casette d’Ete lo ribadisce spesso: “La Cina ha salvato a molti di noi i conti, è un mercato enorme. Io vorrei crescere in Cina e riequilibrare le vendite in Asia, America e Cina. La Cina è un mercato di giovani curiosi che amano spendere, avranno una leadership incontrastata ma non dobbiamo trascurare il mercato europeo e americano, anche se" quest'ultimo "è un mercato più complicato da approcciare".
Stesso pensiero per Renzo Rosso, patron della Diesel: “La Cina è un Paese dove gli investimenti sono la priorità n.1. Abbiamo messo tante risorse, management e stiamo aprendo molti negozi nonostante la situazione Covid. L'Asia è una valvola di salvezza e rappresenta un obiettivo di investimento di tutte le aziende del nostro settore ma l'Europa è la vetrina, va salvaguardata e mantenuta e fatta più bella. Magari - ha spiegato Rossi - tagliamo i negozi che non servono nelle piccole città. Il negozio stesso deve diventare sempre di più un'esperienza, un posto nel quale si respiri il lifestyle del brand e far vedere il proprio essere, la propria energia. Poi il cliente magari dopo compra ne digitale ma i negozi servono".
DELLA VALLE, YOOX E LA SOSTENIBILITA’
Ci sono nuove parole guida: la sostenibilità, la necessità di ottimizzare i costi, l'uso del digitale e la vendita online dei prodotti. Diego Della Valle, come Rosso, è convinto che i negozi non scompariranno del tutto, ma l'e-commerce sarà al centro delle attenzioni degli imprenditori: "Risolve problemi e fa risparmiare, ma molto si giocherà nella comunicazione. Che sarà indirizzata direttamente al consumatore, accorciando la filiera e mandando il prodotto a casa. Ci sono margini di utile enormi".
A ragionare del legame tra moda e innovazione anche Federico Marchetti, presidente di Yoox Net-a-porter group, l'azienda di moda basata a Bologna prima nel mondo per vendita online. Per Marchetti saranno i big data a giocare, nei prossimi anni, un ruolo centrale nel settore, sia in termini di risparmio che di 'sostegno alla creatività: "In questi 20 anni di attività- dice Marchetti- abbiamo immagazzinato 36 milioni di foto, che sono anche dei dati. Ora abbiamo fatto un progetto con dei giovani studenti e artigiani e gli diamo la possibilità, per ideare novità, di interrogare l'archivio attraverso un'App. I dati sono la nostra ricchezza".