I funerali venerdì a Mondolfo
Domani Mondolfo, sua terra natia, si fermerà alle 1530 per dirgli addio. Insieme con Mondolfo, però, anche Montappone darà il suo addio a Giuliano De Minicis. Cittadino onorario della capitale del cappello, De Minicis a 65 anni se ne è andato, mentre giocava a tennis. Aveva voglia di tornare a correre, di respirare l’aria, di divertirsi. Per lui, genio creativo con pochi pari, il lockdown non era certo una fase di ispirazione.
Grafico pubblicitario di professione, in prima linea nei progetti di marketing territoriale, ebbe per Montappone l’idea geniale della mostra permanente ‘Il cappellaio pazzo’, un omaggio alla follia che diviene genialità, grazie a pezzi d'arte, esempi di creatività, capacità e fantasia, realizzati appositamente dai maestri cappellai di Montappone e da artisti ed appassionati italiani e stranieri.
Ma soprattutto direttore artistico e ideatore del Museo del Cappello, gioiello che unisce tradizione a multimedialità nel cuore della cittadina fermana. un museo che ha attratto tutti, dai politici nazionali ai bambini.
La sua scomparsa ha colpito tutti gli imprenditori di cappelli che a De Minicis devono senza ombra di dubbio la svolta comunicativa degli ultimi vent’anni. Una delle sue ultime creazioni ha arricchito gli ospedali: dei fiori che non appassiscono mai per Oss e infermieri. Era così, un’idea e la voglia di realizzarla.
“Nel 2009 è diventato cittadino onorario, ha dato tantissimo al nostro territorio ideando anche numerosi eventi economici e culturali, come Il Cappello di Paglia” commenta l’imprenditore Paolo Marzialetti. “Il distretto non sarà più lo stesso” ribadiscono i cappellai che dovranno trovare quel pizzico di pazzia dentro di loro, non potendo più contare sull’amico geniale che aveva sempre un sorriso per tutti.
@raffaelevitali