FERMO – Seguite le frecce. Cercate i cartelli circondati di rosso. Seguite le indicazioni e perdetevi nei quadri. Alzate per una vola gli occhi da terra e osservate. È questo che attende chi sceglierà Fermo tra il 25 e il 27 aprile, i giorni di Fermo Attivo.
La manifestazione ideata da Bibi Iacopini compie 12 anni. Giorni dedicati al bello del centro storico di Fermo, anche quello non conosciuto. Ogni anno delle chicche. L’archivio di Stato doveva essere il protagonista del 2025, ma la morte di Papa Francesco ne tiene chiuse le porte per il lutto nazionale.
Immancabile al fianco di Iacopini è Patrizia di Ruscio che ha curato come sempre la selezione degli artisti che esporranno le loro opere tra cortili e vicoli di Fermo. Quei luoghi che i documenti dell’archivio avrebbero raccontato ai visitatori. “ne abbiamo selezionati tanti, li metteremo in mostra magari d’estate. Mentre è rinvita solo di qualche giorno, il 28 aprile, l’esposizione legata alla Liberazione” spiega la direttrice dell’archivio Francesca Mercatili.
Tra le carte ci sono documenti dall’anno mille in avanti. “Un patrimonio fondamentale per conoscere e non commettere gli stessi errori” riprende il soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni. Fermo Attivo ha il pieno supporto del comune, come conferma l’assessora Micol Lanzidei: “È la cultura che si muove, che si racconta, che si espone. Per rendere la città ancora più bella e accogliente, i musei saranno aperti con orario continuato dalle 10 alle 19”.
Perso l’archivio, Iacopini si è però giocato un altro unicum: l’ipogeo del duomo di Fermo. “E’ lì che si possono ammirare le fondamenta della cattedrale, un luogo poco conosciuto in cui si trovano le prime colonne” precisa Iacopini.
Confermata l’apertura della Torre Matteucci e della fonte romana, spazio al ghetto ebraico e all’antica chiesa di san Martino peer arrivare poi alla sala del capitolo della pietà. Sono otto i luoghi coinvolti, dove trovare anche un’ottantina di artisti con le loro esposizioni.
r.vit.