di Francesca Pasquali
FERMO - “All inclusive” che vuol dire tutto incluso. Presa in carico totale di chi è in difficoltà. Per la crisi peggiorata dal Covid o per i casi della vita, che, certe volte, ti portano a fondo.
È un'esperienza di rete che funziona quella messa in pratica da sei realtà del Fermano che operano nel volontariato. Centro di solidarietà Marche Sud, Famiglia Nuova, Lagrù, Farsi Prossimo e Crescere Insieme, con Il Ponte a fare da capofila, si sono date una mano.
Hanno coinvolto la Compagnia delle Opere Marche Sud e la Cooperativa Artemista e hanno partecipato e vinto un bando della Regione, finanziato coi soldi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ne è uscito un progetto che non parla di integrazione, ma che la mette in pratica, partito a febbraio e che andrà avanti fino a fine anno.
Poi, la volontà è di proseguire, «perché adesso che abbiamo imparato a collaborare non smetteremo più», soldi permettendo. Centinaia le persone aiutate nel Fermano e nel Civitanovese. E qualche risultato arriva. Come i cinque che hanno trovato lavoro, chi stagionale e chi fisso, dopo il percorso di reinserimento. Perché è soprattutto a questo che guarda il progetto: a ridare dignità alla gente attraverso il lavoro.
«Una lettura del territorio, che già presentava da tempo una fragilità su più livelli, ha fatto emergere un quadro di crisi multiple, aggravato dal Covid, e la necessità di rispondere a bisogni immediati di sopravvivenza legati non solo alle fasce di povertà classica», spiega la presidente di Artemista, Stefania Santarelli. Che parla di «allargamento trasversale delle fragilità». Il progetto è andato avanti per tappe. Prima le emergenze. Quindi, i beni di prima necessità per chi non li aveva.
«Mancava qualcosa al mondo del sociale e l'abbiamo aggiunto», dice il presidente del Ponte, Silvano Gallucci. Se l'associazione in via Da Palestrina è un punto di riferimento per i bisognosi, prosegue, è grazie ai volontari, «sempre presenti e mai stanchi, annoiati o tristi». Da qui partono le scremature. Parlando con la gente, se ne conoscono le storie. Come quelle di chi aveva un lavoro dignitoso, da un giorno all'altro s'è ritrovato senza e, in poco tempo, non ce l'ha più fatta ad arrivare a fine mese.
Gente fiaccata, da rimotivare, «aiutandoli a credere che ci sono risposte ai loro problemi». Fino allo step finale: i workshop coi Lego per operatori e volontari (22 ottobre e 12 novembre dalle 16 alle 19, 23 ottobre e 13 novembre dalle 9 alle 12, sede Famiglia Nuova). Un metodo alternativo per imparare a scoprire chi siamo e ciò che valiamo. E il corso di teatro de Lagrù (dal 27 settembre, tutti i lunedì dalle 21.15 alle 22.45, sede Famiglia Nuova).
Dieci lezioni gratuite per venti persone con Oberdan Cesanelli e Stefano Leva, per aumentare la consapevolezza di sé. Se le iscrizioni saranno più di venti, avrà precedenza chi sta cercando lavoro.