di Raffaele Vitali
FERMO – Tipicità, il festival del made in Marche, tra una tappa e l’altra del suo viaggio incassa riconoscimenti internazionali e si prepara ad affascinare i milioni di visitatori che stanno animando i padiglioni di Expo Dubai, quello italiano in primis. Tappe chiare di crescita di un festival che ha saputo, prima di altri, evolvere “sapendo – spiega Alberto Monachesi, che con Angelo Serri ha ideato Tipicità - che dobbiamo essere ancora più flessibili, di fronte a una situazione globale in continua evoluzione”.
Monachesi, partiamo dai riconoscimenti incassati in questo lungo periodo pandemico?
“Iniziativa phygital nel 2020, poi nel 2021 la collaborazione con le Nazioni Unite sul cambiamento climatico e la loro App capaci di monitorare azioni e scelte (all’interno del progetto Act Now, ndr). E questo ci ha permesso di raggiungere un risultato di comunità: ufficialmente sono state compiute 60mila azioni individuali virtuose per il risparmio del CO2”.
Tutto in due mesi?
“Esattamente tre, tra settembre e novembre. Il target ambizioso dato dalle Nazioni unite per noi era di 30mila azioni. E noi le abbiamo raddoppiate. Questo grazie alla comunità di Tipicità coesa e molto active”.
Il 2022 si apre con Tipicità a Dubai all’interno di padiglione Italia, cosa dobbiamo aspettarci?
“Siamo un tassello. Agli organizzatori è piaciuto la proposta Tipicità Endless Experience: parte sul digitale, si materializza sul territorio ma ha un seguito digitale con nuove iniziative. A Dubai stiamo lavorando per portare un oggetto, un simbolo, un cofanetto tra il fisico e il digitale, che esprimerà il nostro valore, la connessione tra locale e globale, abbinando prodotti e proposte turistiche. Del resto, lo slogan di expo è Connecting mind, creating future”.
Padiglione Italia, le Marche (nei prossimi giorni l'assessore Carloni svelerà il programma, ndr) saranno protagoniste dal 21 al 27, Tipicità?
“Noi il 22 febbraio cureremo la giornata. Abbiamo aperto la possibilità agli imprenditori di seguirci, già ci sono 20 aziende leader che vogliono starci. Nell’occasione organizzeremo un programma di incontri, pensato con Mauro Marzocchi, segretario della camera di commercio di Dubai, che diventano matching con operatori, in primis buyer e grossisti dei vari settori”.
È facile fare business negli Emirati Arabi?
“La prima cosa da capire è che non funziona il business settorizzato, i grandi gruppi internazionali hanno più interessi”.
Insomma, Dubai lavora come da anni fa Tipicità, che connette l’alta tecnologia di Med alle energie rinnovabili, i prodotti di Ciriaci ai vini di Moncaro, per fare alcuni esempi?
“È anche per questo uno dei motivi per cui la regione Marche ci ha finanziato come progetto, scegliendoci tra decine di proposte anche di grandi gruppi. Premiato è stata la nostra capacità di essere interlocutore”.
E dopo Dubai, Fermo?
“Come accade da trent’anni. Ma questa volta ci sarà una dimensione totalmente nuova già nel layout e sorprenderà i visitatori. Un festival che interpreta il nuovo mondo e non cerca il vecchio, il passato sicuro. Dalla sostenibilità alla formula ibrida, tutto sarà concretizzato. Con date che abbiamo riposizionato, parlando anche con latri festival, nella prima settimana di aprile (2-4). Potevamo farla a marzo, ma noi dobbiamo fare il meglio per il territorio. Se anche Bit e Vinitaly spostano, un motivo c’è”.