AMANDOLA – Tour fermano per l'europarlamentare del PD, Matteo Ricci. Prima la cena in famiglia a casa dei Di Mulo, imprenditori caseari di Amandola, che ha aperto il suo tour ‘Un marchigiano alla porta’ in cui raccontare l’Europa e soprattutto ascoltare i cittadini.
Poi tre incontri, il primo rapido con il sindaco Adolfo Marinangeli, poi la visita all’Asoplast di Ortezzano, piccolo colosso con 140 dipendenti che lavora con la Beko di Comunanza, infine la riunione con gli amministratori dell’area interna fermana. Il tutto accompagnato dall’ex vicepresidente della Provincia Stefano Pompozzi, che è stato un po’ il ‘facilitatore’ delle varie tappe.
Ricci, proprio durante l’incontro a casa Di Mulo, ha anche dato una notizia: “Grazie alle relazioni del collega a Bruxelles Dario Nardella sarò con lui in Turchia il 26 febbraio per incontrare i vertici di Beko, perché in situazioni come questa è importante che le istituzioni siano presenti per dare una mano e tutelare il lavoro ed il territorio”. Questione che ha un riflesso anche per l’Asoplast, l’azienda scelta per parlare di economa sul territorio, visto che il 50% del fatturato arriva proprio da commesse del colosso di Comunanza.
E proprio dal titolare Giuseppe Bonifazi, che negli anni ha saputo diversificare la produzione dell’azienda garantendole così’ gambe solide, ha avuto spunti di riflessione da riportare in Turchia: “La Beko si può e si deve salvare perché è un gioiellino, è ‘piccola’ e versatile e soprattutto da anni non presenta conti in perdita. Su questo dobbiamo insistere” spiega l’europarlamentare.
Che poi, durante la cena ha affrontato anche altri temi, soprattutto legati al post sisma. “Questa è una famiglia simbolo dei valori e delle tradizioni che hanno fatto grandi le Marche, un esempio di resilienza. Queste persone reggono da sole un'azienda zootecnica dopo aver resistito al terremoto. Sono questi i marchigiani che – ha ribadito Ricci - vogliamo raccontare in Europa per far comprendere chi siamo. Questa cena per me è stata un'occasione per ascoltare persone che fanno grande la nostra regione, loro sono stati forti nel resistere e decidere di rimanere qui continuando ad investire nella loro azienda familiare, le istituzioni ora devono comprendere che è necessario velocizzare i processi di costruzione e porsi il problema del ritorno, poiché non tutti sono rimasti dopo il terremoto, che lascia uno shock emotivo nelle persone”.
I soldi non sono un problema secondo Ricci: “L'Europa ha stanziato fondi straordinari per calamità come queste e le Marche ne hanno ricevuti, il problema non è quindi economico ma burocratico e bisogna semplificare queste procedure, per ridare speranza a questa gente e ringraziarli per la loro forza d'animo e di volontà”.
Durante la cena, il Dem ha portato il vino, tra l’altro un rosso piceno e non uno delle colline pesaresi, e ha rilanciato l’idea di “un fondo che possa dare 30 mila euro alle giovani coppie che vogliono abitare in queste zone, o creare un'impresa, per contrastare lo spopolamento e di rendere gratuito il trasporto per la scuola agli studenti”.
Su questo Di Mulo ha rilanciato, sottolineando che è una idea per portare coppie, ma per farle poi lavorare o aprire attività servono più risorse e procedure facilitate”. Ricci ha preso appunti e ha puntato sulla promozione: “Va venduto ben altro della nostra provincia, come ad esempio la qualità della vita che offrono i nostri territori, dove in un’ora puoi essere tra i monti così come al mare. Peer fare questo il primo promoter non dovrebbe essere un testimonial ma il presidente stesso della Regione che deve far capire come vivere nelle Marche no abbia eguali”.
La fase di ascolto è quindi poi proseguita a Curetta di Servigliano, dove ha incontrato gli amministratori dell’interno fermano di area centrosinistra: sindaci, assessori e consiglieri di Magliano di Tenna, Massa Fermana, Montappone, Santa Vittoria, Montelparo.
r.vit.