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Dall'allevamento al bar, la montagna schiacciata da bollette irreali: in due 75mila euro. La denuncia della Cna fermana

8 Febbraio 2022

di Francesca Pasquali

FERMO - Trentamila euro a un bar, 45mila a un allevamento. Sono le salatissime bollette della corrente arrivate in questi giorni a due attività dell'area montana, finora esonerata dal pagare le utenze perché all'interno del cratere. Solo che adesso le cose sono cambiate e le bollette fioccano.

Con cifre esorbitanti da pagare. Un fardello che si somma a quelli “storici” della montagna, in primis crisi e infrastrutture carenti. A cui si sono aggiunti il terremoto prima, la pandemia poi e, adesso, il caro-bollette. Insomma, fare impresa nell'entroterra fermano è sempre più difficile. «La sospensione del pagamento di cartelle esattoriali e utenze per l’area del cratere è terminata e gli imprenditori si trovano con l’acqua alla gola», dice il presidente del direttivo Cna Zona Montana, Giuseppe Paciotti.

Daniele Patalocchi e Flavio Valori del bar La Stazione di Amandola si sono visti recapitare una bolletta da 30mila euro per gli anni 2016-2020. «I titolari dovranno ora richiedere un piano di rateaizzazione che sia per loro sostenibile, dopo aver avuto a che fare anche con il passaggio a un nuovo gestore energetico e tutte le incombenze derivanti», fa sapere Andrea Ricci, responsabile sindacale Cna per la zona montana. Ancora più salata la bolletta arrivata a un allevamento della zona, che dovrà pagare 45mila euro di corrente.

«Cifre – precisa Ricci – in linea con il consumo dei cinque anni citati, ma lo sblocco della fatturazione del periodo sospeso è coinciso con l'aumento dei prezzi dell'energia e le difficoltà economiche legate alla situazione pandemica». Da un’indagine della Cna emerge che il 95% delle imprese intervistate pensa che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività.

«Per fronteggiare il caro-energia – spiega il direttore generale Cna, Alessandro Migliore –, oltre la metà degli intervistati si vedrà costretto a ritoccare i listini, in particolare manifattura e costruzioni, mentre le aziende di trasporto, servizi alle imprese e alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi».

«L’impennata dei costi energetici –  prosegue Migliore – provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione. Per altri (6,8%) si prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili, con punte del 24% nel settore del turismo».

«Gli interventi approvati dal Governo nel Decreto sostegni ter sono utili – chiosano Paciotti e Migliore –, ma è necessario individuare rapidamente soluzioni efficaci e strutturali».

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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