LAPEDONA/PORTO SAN GIORGIO - Scuole che riaprono e scuole che resistono. Taglio del nastro, stamattina, a Porto San Giorgio, per l'inaugurazione della scuola d’infanzia Aporti, nel rione Gessare Cappellette, restituita ad alunni e personale dopo la ristrutturazione e il rinnovo degli impianti. Il recupero, che ha tenuto conto della storicità dell’edificio e delle norme anti-Covid, è costato 965mila euro, finanziati con un fondo del Ministero dell'istruzione.
«Restituiamo alla città uno storico immobile, completamente riqualificato e ad alta efficienza energetica su cui le nuove famiglie possono contare per il futuro dei propri figli», il commento del sindaco Nicola Loira. Ha parlato di «giorno speciale, segnato da una ripartenza in presenza che l’emergenza sanitaria rischiava di minacciare», l'assessore all'Istruzione, Francesco Gramegna. «La scuola – ha aggiunto – offre l’occasione di ritrovarsi per andare avanti insieme alle conoscenze. Vogliamo che i giovani partano con coraggio e serenità».
Soddisfatti a metà i genitori degli otto bambini di Lapedona che stamattina hanno iniziato la prima elementare. Non c'è stato bisogno di ricorrere alle forze dell'ordine, come mamme e papà avevano minacciato di fare se i figli non fossero potuti entrare, ma la situazione resta precaria. Nel senso che gli otto bambini, formalmente, sono iscritti alla scuola di Altidona, come stabilito dall'Ufficio scolastico regionale.
La concessione dell'Usr è stata quella di farli restare in paese, sgravando le famiglie dei problemi legati al trasporto. Ma il caso resta aperto. Perché, l'anno prossimo, la questione si ripresenterà tale e quale e le famiglie dovranno tornare sulle barricate. Per difendere quello che considerano un diritto: far frequentare ai figli la scuola nel paese dove vivono.
Francesca Pasquali