FERMO – Sono stati cento giorni starni quelli di Annalisa cerretani. arrivata in comune carica e piena di idee, l’ex manager della Gi Group si è trovata di fronte a una città azzittita dalla pandemia. Assessore al Turismo, che era uno dei punti fermi della precedente amministrazione Calcinaro, è anche concentrata sulle politiche del lavoro, per quel che un comune può fare. Poco quindi da dire sui 100 giorni, tanto su quello che ha in mente.
Cerretani, cosa ha fatto in questi primi tre mesi?
“Ragionato sulle strategie da mettere in campo, studiando il settore, ragionando sui rapporti con Europa e Mibact, oltre che ovviamente con la Regione. Poi, tanto ascolto del territorio, penso agli operatori di settore”.
Si può parlare di turismo in queste condizioni?
“Da soli non più. Serve fare squadra. Il comparto è una filiera complessa che deve vedere più comuni coesi, senza campanilismi sterili e inutili”.
Come cambierà il turismo?
“Sarà green, sempre più basato sull’ecosostenibilità e anche sulla sicurezza. Il territorio fermano potrà rispondere molto bene ad esigenze emozionali richieste, di paesaggi, borghi, colline, entroterra e costa. Dobbiamo intraprendere una strada che ci porti a diventare una destinazione turistica esperienziale di qualità ricercata, con uno stile di accoglienza completamente rivisitato in ogni suo dettaglio, e per poterlo fare occorrerà passare per forza per la formazione professionale degli operatori e per la qualità appunto dei servizi offerti. Così come il turismo green, del benessere, il wedding tourism focalizzato sul borgo di Torre di Palme, il turismo congressuale e quello religioso e del benessere.”.
Ci crede nel progetto Fermano Outdoor?
“L’intenzione è quella di potenziare eventi ormai di respiro ampio della città di Fermo, quali Tipicità, la Cavalcata dell’Assunta, il brand del Natale magico. E poi lavorare sulla destagionalizzazione e in questo quadro il bike tourism è perfetto. Percorsi clasterizzati di sentieri per tutte le età e tipologia di genere turistico emozionale in sicurezza secondo standard europei è quanto stiamo creando”.
Quanto contano i social?
“Occorrerà pensare a un circolo virtuoso di sviluppo che partendo dall’offerta turistica di Fermo, come città capoluogo di provincia, accompagni il visitatore, che oggi è diventato viaggiatore, in un “racconto” virtuale/digitale, potenziando completamente i servizi web presenti sul mercato in rete turistico promozionale, che lo coinvolga sin dalla preparazione del tour, alla pianificazione del viaggio durante la permanenza e infine al rientro”.
Quali sono le priorità di azione?
“La prima è quella di lavorare su un turismo cittadino e territoriale, che coinvolga con eventi dedicati e castomizzati. La seconda è andare alla conquista dei mercati nazionali e stranieri con promozioni di ampio respiro. La terza è lavorare sulla logistica per intercettare il turismo estero, quello che non cerca i luoghi abusati e noti. A noi non manca nulla, posti bellissimi che dobbiamo solo essere capaci di promuovere in maniera diversa. Basta crederci e io ci credo”.
@raffaelevitali