di Raffaele Vitali
PETRITOLI – Nata a Petritoli, madre spagnola e padre petritolese. Una vita tra Londra e Milano, prima del ritorno a casa. “Due anni dopo la morte di mio padre, mia madre mi ha detto ‘te ne devi andare da qua, prova e vai capire come si vive da sola’. L’ho fatto e dopo qualche lustro, sono qui”.
Antonietta Vitali, dopo una vita passata a Milano alla Colorado Film ha trovato la forza per rendere il sogno realtà e nel cuore del borgo dei matrimoni, il gioiello amato dagli stranieri di mezzo mondo, ha aperto ‘Bottega Vitali’. “Era il momento giusto per tornare a casa ed erano cinque anni che volevo dare il via a questa attività. Ora, ci siamo”. Nessuno è voluto mancare all’inaugurazione, dal sindaco Luca Pezzani al maresciallo passando per produttori e soprattutto i petritolesi, amici come l'assessore Marcattili da Porto San Giorgio e tanti cittadini incuriositi dalla novità.
Bottega Vitali è uno spazio che non ha confini. È una norcineria, è una cucina, è un alimentari, è il luogo in cui trovare quanto di buono il territorio può offrire. “Ma un territorio amplio, perché il meglio non ha confini” spiega la neo titolare che come biglietto da visita ha un incredibile e contagioso sorriso.
Vitali, perché la sua bottega è diversa?
“E’ il locale che avrei sempre voluto trovare in giro. Un posto che guarda al futuro ma è legato al passato. Sembra un vecchio alimentari, dove comprare affettato, formaggio, pane e pasta. Ma è un luogo dove mangiare, dove sperimentare”.
Cosa ha reso possibile tutto questo?
“Perché quando sono entrata nell’ultima azienda milanese, la Colorado Film, ho trovato al mio fianco una signora di 75 anni che ancora si occupava di contabilità. E lo faceva con passione. Ma quando ho visto lei, visto che sono un’amministrativa, ho pensato ‘voglio fare altro’. Il piano B è arrivato un po’ di anni dopo, ma oggi scrivo, il giornalismo è un’altra grande passione, e cucino. Bottega Vitali è il modo più buono che ho trovato per comunicare a chi mi conosce quanto credo in questo territorio”.
Ha scommesso su Petritoli.
“Quando ho comprato casa, tutti mi dicevano perché non Porto san Giorgio? Invece è importante favorire in qualche modo il ripopolamento dei piccoli comuni. Ora mi sento fortunata, perché per lavorare devo solo attraversare la strada”.
Petritoli d’estate è piena, teme l’inverno?
“Sarò illusa dal momento, ma ci sarà il Natale, poi Pasqua e una serie di eventi pensati durante i mesi che attireranno”.
Immagina iniziative in Bottega?
“intanto c’è uno spazio mostre, partirò con delle fotografie di mia sorella Monica Vitali. È uno spazio per l’artista del mese e cambierà sempre. E poi mi piacerebbe avere musica non amplificata, questo deve essere il luogo in cui parlare”.
La cucina, dove è nata come passione?
“Parte da lontano. Sia la scrittura per il giornale sia la cucina sono passioni riscoperte nel tempo. Il primo piano B era fare trading online, ricordo il corso con una grande azienda, ma ho subito capito che non era la mia strada. E quindi ho ricominciato a scrivere. Alle elementari la maestra leggeva i temi e piacevano, insomma mi sentivo portata. Cucinare è nel mio Dna, la prima crostata a 8 anni. Sono un’autodidatta. Ma c’è tanto studio dietro al cibo. Mi sono presa un anno solo per le pratiche burocratiche, non potevo fare solo i ciambelloni in bottega”.
Cosa cucinerà?
“Formula semplicissima. Cucinato del giorno, sia da asporto, sia se uno vuole mangiare. Uno spezzatino, le seppie con i piselli, i pomodori al forno da noi detti le braciole del contadì. Sarà sempre tutto diverso”.
C’è un piatto da non perdere?
“Senza dubbio le mie crocchette di baccalà” conclude abbracciando la mamma e incassando il grazie del sindaco Pezzani, oltre che una stampa celebrativa dell’inaugurazione: “Una nuova attività in centro che conferma che siamo sula strada giusta. Abbiamo riqualificato gli uffici dell’Amap, abbiamo aperto il palazzo dei matrimoni, vogliamo che Petritoli sia sempre più viva. E un’attività come questa mancava”.