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Dal 'caso' Compagnia a P.S.Elpidio al nodo Tre Archi, i 14 mesi del prefetto Rocchegiani: “Lascio Fermo più sicura, ma non esistono isole felici”

26 Gennaio 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – “Non basta una denuncia per risolvere problemi che hanno radici sociali”.  Ha passato 14 mesi a Fermo il prefetto Michele Rocchegiani. Arrivato a dicembre 2022, parlò della Prefettura come ‘tavolo aperto, come spazio aperto alle necessità alle esigenze del territorio’. “Ma per farlo serve un proficuo rapporto con le istituzioni locali e uno di ascolto con i cittadini” chiarisce subito.

TERRA DI VALORI

È rimasto conquistato da Fermo: “Non solo perché è una provincia ricca di arte, ma per i suoi valori che da marchigiano ho ritrovato, arricchendomi”. Un periodo breve che definisce intenso. “Ho apprezzato la capacità di fare rete delle varie istituzioni”. Istituzioni che saluterà ufficialmente lunedì.

L’ordine e la sicurezza l’hanno impegnato ogni ora del giorno. Perché le criticità non mancano. “Parto da Lido Tre Archi, la prima questione che ho affrontato. Mi sono insediato il 5 dicembre e il giorno dopo già eravamo seduti per un comitato dedicato alla costa fermana” prosegue Rocchegiani.

Tante le operazioni ad alto impatto che ha voluto e coordinato. “Azioni di polizia ad alta incisività. Arresti, perquisizioni e sequestri sono i tre elementi che li caratterizzano”. Con soddisfazione parla di aumento dei servizi di controllo del territorio, sono aumentati gli espulsi e le misure di  prevenzione. “E con Calcinaro abbiamo un  nuovo regolamento di polizia urbana che permette l’allontanamento e poi il Daspo se trovati con la droga”.

IL CASO MONTEGIORGIO

Forse non lo immaginava, ma da settimane è finito al centro della querelle ‘compagnia di Montegiorgio’. Che con la consueta lucida pacatezza spiega. “La proposta del colonnello provinciale dell’Arma, Troiani, l’abbiamo discussa in un apposito Comitato che ho voluto aprire al sindaco di Santa Vittoria, di Porto Sant’Elpidio e di Montegiorgio. Sapevo che i sindaci dell’entroterra avrebbero espresso la loro contrarietà, per questo ho subito voluto avere al tavolo ogni voce interessata. Anche se in disaccordo. Alla fine del comitato ho rassicurato tutti che le critiche sarebbero arrivate al Ministero, che prenderà la decisione”.

Sul tavolo la questione ‘dotazioni organiche’ che condizionerà la decisione. “Saranno sentiti i comandi generali, il dipartimento della pubblica sicurezza. Sapendo che il comando regionale ha espresso già il suo parere favorevole”. Non sarà un iter breve, l’epilogo si avrà tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, anche in base alle risorse a disposizione. “Per cui il confronto non si  deve fermare, tutto è perfettibile”. Rocchegiani ha una sua convinzione: “A Montegiorgio, come Troiani ha ribadito durante il comitato, non verrà chiuso il presidio, diventerà tenenza e questo garantirà i servizi su strada percepiti dal cittadino. Vengono meno gli uffici logistici che non intaccano il senso di sicurezza”.

Diversa la questione per Santa Vittoria, che perde la stazione. Che annovera oggi 4-5 persone, la sera chiude e si appoggia la ‘tenenza di domani’ di Montegiorgio. “Quindi, i servizi operativi di Montegiorgio non si fermano, non ci saranno quindi penalizzazioni. Ma il sindaco di Santa Vittoria dice una cosa vera: il venir meno di un presidio, con tanto di indotto è un altro tassello che si aggiunge in un processo di spopolamento che interessa le aree interne. In questa logica di contrasto dello spopolamento servono strategia condivise, che impegni l’imprenditoria e l’istituzione pubblica”.

NO A ZONE FRANCHE

È convinto di aver raggiunto consistenti risultati nel Fermano: “Ma attenzione, perché noi facciamo capire che non ci sono zone franche. Ma non si può abbassare la guardia, è un percorso lungo. In passato si è parlato di ‘isole felici’. Ma è dal punto di vista sociologico errato. Se l’economia è globalizzata, figuriamoci la vita quotidiana. Siamo tutti soggetti, in maniera diversa, coinvolti in un globale contesto. Questo significa che no dobbiamo pensare che i problemi siano risolti. Per cui avanti con le opere di polizia, ma soprattutto con la rigenerazione urbana che bonifichi definitivamente Tre Archi”.

Per questo la Prefettura di Fermo, già prima dell’arrivo Rocchegiani, ha avviato progetti con fondi Fa.mi che aiutano integrazione di stranieri e di soggetti in difficoltà. Dopo un primo progetto concluso nel luglio 2022, altri ne sono stati finanziati. “Ne abbiamo chiesto e ottenuto un altro pochi giorni fa, ci aiuteranno nella formazione degli operatori pubblici del settore della marginalità. Abbiamo potuto aprire e tenere aperta un’agenzia multitasking a Tre Archi che favorisce la mediazione culturale” prosegue.

Nel Fermano ha trovato una peculiarità “C’è grande attenzione nell’assistenza e nell’integrazione e recupero. Pochi giorni fa – racconta – sono stato agli Artigianelli, che ha una realtà analoga solo a Fano. Quello che auspico è che le istituzioni intervengano nei confronti dei giovani, per favorire l’integrazione e il recupero. Quello è un luogo modello: insegna un lavoro, sottrae giovani dai luoghi del disagio e favorisce l’ingresso nella comunità”. Per queto può andarsene arricchito, “i valori umani e civici della provincia mi hanno riempito”.

IL FUTURO DELLA PREFETTURA

E come andrà avanti la Prefettura: “Con il personale di questa istituzione, che ringrazio. Il 30 avrò un incontro con il ministro Piantedosi, che conosco da decenni. Non so i tempi della nomina del nuovo prefetto, quindi la Prefettura sarà nelle mani del vicario, Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, sperando che sia un periodo breve. La dottoressa Vaccaro, capo di gabinetto, ha assunto la reggenza di altre due aree. Le risorse sono poche, ma qui c’è una empatia abbinata alla voglia di fare dei dirigenti che aiuta a superare le difficoltà. Ma spero che la vacatio sia breve”.

COSA LASCIA

Cosa lascio? “L’area di Lido Tre Archi da osservare, ma la strada intrapresa è quella giusta e dà risultati. Per il resto, la sicurezza pubblica non ha mai dato problemi. Anche la malamovida è sotto controllo, basta non abbassare la guardia”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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