PORTO SAN GIORGIO - Raccolta dei rifiuti e piano antenne. In una parola: ambiente. Si dice preoccupata, Maria Lina Vitturini, per la salute e la privacy dei sangiorgesi. Il funzionamento delle isole ecologiche meccanizzate, attive da pochi giorni, per la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, potrebbe non tutelare i dati sensibili degli utenti.
«Più che gigantesche immagini da cartolina che decorano i cassonetti – dice –, a colpirci è stato il portello di questi e la maniera della sua apertura: il sistema di sbloccaggio, con card, cioè con il flusso di informazioni che si crea al momento dell’avvicinamento di questa e che riguarda il cittadino intestatario dell'utenza». «Come viene gestita la privacy di chi utilizza la card per aprire un bidone?», si chiede Vitturini.
«Che senso ha l’imminente adozione dei sacchetti “abbinati”, cioè con codici di identificazione degli utenti, se tale informazione dovrebbe garantirla la card?», prosegue. Altro nodo da sciogliere, il calcolo dell’indifferenziato, «ora che anche i pannolini e i pannoloni vengono a esso accorpati, ma non abbiamo visto un rilevatore né di peso né di volume».
«Spero – incalza Vitturini – che questa poca chiarezza non comporti la solita fregatura dietro l’angolo per il cliente-cittadino, ossia un aumento della tassa dovuta. Una sostanziale diminuzione della Tasi deve, invece, essere la prospettiva con la quale si attivino certi servizi. Ma al momento mi pare che ancora una volta l’Amministrazione soffra di miopia».
A preoccupare la consigliera anche il fatto che Porto San Giorgio non abbia un piano antenne. «Siamo l'unico Comune di questo comprensorio a esserne ancora sprovvisto – attacca Vitturini –, ma il nostro panorama urbano prolifera di queste punte, disseminate secondo una mappa tratteggiata dalla convenienza e dalla deregolamentazione». Da qui l’invito a «intervenire subito e con pertinenza, per identificare con sicurezza le aree nelle quali consentire l'installazione di tale tipologia di tecnologie, che sono sì necessarie, ma pure una minaccia alla salute pubblica».
«Parlare di ripetitori – chiosa Vitturini – vuol dire anche rinnovare l'appello al sindaco a sottoscrivere il divieto di sperimentazione del 5G sul nostro territorio, iniziativa che fu lui stesso a promuovere, per poi insabbiare».