FERMO - “Nessun problema nel Fermano. il trasporto pubblico ha funzionato” sottolinea in una nota la regione Marche che ammette invece qualche criticità nella zona di Macerata “per cui valuteremo soluzioni, con il potenziamento delle tratte in cui i numeri sono stati maggiori del previsto”.
In realtà a Fermo qualche lamentela è arrivata. Parlando con gli alunni della quinta meccanica dell’Ipsia, la scuola della neo dirigente Anna Maria Bernardini, è emerso un “eccesso di presenza sulla tratta che da Casette d’Ete arriva a Fermo”.
Ma su questo il direttore della Steat, Pino Rutolini, è chiaro: “Siamo rimasti dentro il limite dell’80% di capienza. Forse essendo una tratta con un Sali e scendi maggiore può avere dato questa impressione, ma tutti i numeri di giornata ci dicono altro. Comunque, ogni segnalazione in queste prime giornate è utile per affinare il servizio e fare valutazioni”.
Quello del trasporto pubblico era uno dei nodi di questo primo giorno, e in realtà lo sarà di tuta la settimana. Molti genitori, alla fine, hanno preferito accompagnare i figli direttamente a scuola, da qui la congestione del traffico che ha comportato ritardi.
"Sia dei pullman, sia molti studenti accompagnati dalle famiglie oggi sono arrivati a scuola dopo la campanella” ammette la dirigente dell’Ipsia. C’era da aspettarselo, ma era anche impensabile che il Comune di Fermo riuscisse a monitorare tutti gli accessi con le poche forze a disposizione, impegnare invece nei plessi scolastici comunali, dove gli alunni sono più piccoli e dove tutto è 'filato liscio', anche grazie ai nuovi spazi per la scuola di Molini.
All’Ipsia la scelta è stata quella di creare percorsi di accesso per le varie classi. In stile Murri, sul pavimento corrono strisce colorate, dal giallo al rosso passando per il nero che gli alunni devono seguire. “Percorso su percorso, in questi giorni studiando le cartine sono entrata in possesso di tutta la scuola” sorride la Bernardini affiancata dalla vice
“Era ora di tornare in classe” commenta un alunno durante il giro di saluti della dirigente. “Se vogliamo che prosegua – ribadisce il docente Ticchiarelli – bisogna rispettare le regole, bisogna che voi vi comportiate come oggi”.
La speranza c’è, come la possibilità di sanificare la scuola grazie a una attrezzatura di cui la scuola si è dotata: “Perossido di idrogeno e sali quaternari, esce un prodotto nebulizzato che permette di sanificare gli spazi, in particolare i laboratori che devono essere usati da più classi. E siccome non rovina i tessuti, lo usiamo anche per il settore moda” conclude la Bernardini salutano anche le ragazze di prima del corso Estetiste, emozionate e cariche per un percorso che è appena iniziato.
@raffaelevitali