MILANO – “Le speranze sono molte, almeno per una ripartenza nel 2025”. Angiolo Mannini guida uno storico suolificio di Sant’Elpidio a Mare ed è il presidente della sezione Moda di Confindustria Ascoli. Come tanti è arrivato a Milano speranzoso, per lui si sono aperte le porte di Lineapelle, la fiera numero uno al mondo per accessoristi e concerie. Non ci sono spazi vuoti tra gli immensi padiglioni, quelli di Lineapelle sono tre giorni da non perdere.
Arrivano al termine di quelli vissuti con Micam e Mipel, dove scarpe e borse, pantofole e cappelli dominano la scena. Fiere che funzionano come dimostrano i numeri: 40.950 visitatori professionali di cui il 45% dall’estero provenienti da 140 Paesi. Le performance migliori dall’Europa provengono da Spagna, Germania e Francia. Brillanti i risultati dal Nord America che segnano un aumento a doppia cifra (Canada e USA); a seguire l’Estremo Oriente con Cina e Giappone in testa. “Siamo un hub di incontro e di sviluppo, il luogo tra creatività e tecnologia, innovazione ed estro” commentano i vertici di Assocalzaturifici e Assopellettieri.
Se il Micam ha chiuso con speranze, con più comprerò che ordini a dire il vero, non ne hanno di certo meno gli accessoristi che presentano il futuro, quello che servirà per le collezioni dell’inverno 2025. E lo fanno consapevoli che il momento è davvero difficile. Come racconta Mannini.
“Il 2024 è diventato un ano di transizione e debolezza. Una cauta ripresa dall’estero l’abbiamo vista, ma nulla dal mercato interno. Il taglio dei tassi della Bce dovrebbe portare dei benefici, anche se lo 0,25 è un messaggio, non è la soluzione” prosegue l’imprenditore cresciuto a pane e suole.
“Come azienda diversifichiamo molto i mercati. Una parte di fatturato con l’estero e una parte con l’Italia, lavorando con le griffe. I clienti esteri valgono il 60% del fatturato. Purtroppo – aggiunge Mannini – anche il lusso sta guardando fuori dall’Italia perché calando i loro volumi di vendita cominciano a studiare soluzioni di produzione più economiche”.
Con i suoi 30 dipendenti, il Suolificio Mannini continua a investire. “Gli anni del Covid sono stai pesantissimi ma ci hanno permesso di fare un passo in avanti. Da sempre noi siamo conosciuti per le suole costruite e pregiate. Oggi bisogna essere pronti alle esigenze, all’utilizzo di materiali iperleggeri come l’Eva. Bisogna abbinare a cuoio e gomma, materiali nobili e classici, la leggerezza. È nata così Europlast, un’altra azienda che si occupa di produrre questo tipo di suole”.
Il timore di finire fuori mercato producendo in cuoio non ce l’ha mai avuto: “C’è una riscoperta dell’elegante, del formale, della scarpa senza tempo non eccesiva. Anche il femminile sta riscoprendo il cuoio, pensiamo al texano. Questa estate l’ha messo Taylor Swift durante i concerti ed è stato un boom di vendite tra gli under 16. Così come va sempre bene il mocassino”.
La crisi si affronta investono, lo ribadisce anche Mannini e ci credono gli espositori di Lineapelle, che è il luogo della ricerca e delle novità, dove incontrare anche chi magari non era al Micam, ma poi suole e accessori li cerca per le proprie collezioni, come i titolari di Doucal’s incrociati proprio da Mannini.
“Lineapelle? Qualche domanda ce la facciamo. Tra chi è impegnato con le sfilate e il fatto che volumi e ricerca scendono, quindi esigenza di trovare la novità viene meno, forse ha meno senso esserci. Ma la presenza è una garanzia di incontri, di relazioni e sempre ci auguriamo di ordini. Per questo noi ci crediamo e ci siamo” conclude Mannini.
r.vit.
