di Raffaele Vitali
FERMO – Nuovo primario, più risorse, formazione on the job, servizi innovativi: ecco il cocktail perfetto che ha fatto di Cardiologia, uno dei reparti più in difficoltà del Murri, una garanzia.
Tanto che, dopo anni, si rivede anche la mobilità attiva, ovvero la scelta di pazienti di fuori provincia, quantomeno, che chiedono Fermo. Sempre se riescono a trovare un posto, visto che le liste di attesa non sono corte. Tutto questo è dento il mondo guidato da Maria Vittoria Paci, la dottoressa voluta fortemente due anni fa dal direttore generale Roberto Grinta. Una scelta che sta dando soddisfazioni a entrambi, azienda e professionista.
“Da quando sono arrivato il cambiamento è diventato reale. E non solo per l’emodinamica attivato” sottolinea il dg che annuncia il nuovo servizio: dai primi di giugno parte l’elettrofisiologia. “Questo è reso possibile dal fatto che stiamo formando nuovi professionisti, fin dal livello infermieristico, specializzati per questo reparto. Per questo devo dire grazie anche al rettore Gregori e al dottor Dello Russo, professore di fama internazionale, che si è meso a disposizione”.
La primaria ascolta e con il sorriso conferma le parole del direttore generale. Lei ha investito sul Murri quando il 16 maggio del 2022 ha scelto Fermo: “Stiamo cambiando cardiologia. E questo grazie a una serie di motivi. Il primo è lo sviluppo di nuovi percorsi diagnostici, ampliando l’offerta e diventando così più attrattivi verso i pazienti e i medici. Il secondo è il rapporto con la scuola di specializzazione che sta sviluppando più medici di settore”.
La cardiologia di Fermo è oggi un reparto giovane. “Non siamo ancora al completo, l’ogamico va ampliato se vogliamo crescere con i servizi. Ma abbiamo basi solide”. Primo step della rivoluzione Paci è l’aumento dei posti letto. Poi è arrivata l’emodinamica “che si avvale di professionisti che lavorano ad Ancona e che operano in due sedute”.
Ma, altra novità, da luglio inizia a lavorare un professionista che si dedicherà solo all’emodinamica, potendo così ampliare le sedute, “sempre sotto il tutoraggio degli esperti dorici”. Se tutto andrà come deve, l’emodinamica avrà un suo percorso e un suo personale anche al Murri.
La notizia però più interessante, anticipata da Grinta, è l’elettrofisiologia, branca che negli ulti 20 anni è cresciuta: “Serve a curare le aritmie, una volta riconosciute. Spesso si riesce a farlo in maniera definitiva grazie a nuove tecnologie di cui ci stiamo dotando. Noi potremo così curare alcune delle aritmie comuni. Daremo risposte in loco, eviteremo anche viaggi ad Ancona. Non è un servizio così comune” spiega Vittoria Paci.
“Aprire un ambulatorio ci permette di dare ulteriori risposte al territorio. Ci supporterà il professo Dello Russo che porterà la sua equipe a Fermo e garantirà la formazione dei medici che qui lavorano, creando una osmosi delle competenze. Entro la settimana firmeranno dei contratti di collaborazione con cinque specializzandi che sono attratti a venire qui a lavorare. Crescendo la coabitazione con l’università, aumentano le competenze”.
Risposte adeguate e di alta qualità: “Per ora con l’aiuto esterno, presto con il nostro personale. Anche così abbatteremo le liste di attesa. Se pensiamo che ci sono 100 pazienti fermani in attesa ad Ancona”. Tutto si fa perché la squadra è fatta, dalla direttrice di presidio Elisa Draghi, prossima al nuovo incarico di direttrice sanitaria, al responsabile delle professioni sanitarie, Renato Rocchi, “che guarda con soddisfazione all’aumento di competenze del personale infermieristico, fino a Matteo Diamanti, ce dirige l’area tecnico diagnostica “con la radiologia interventistica che faremo crescere” precisano tutti.
Last but not least c’è Genny Ciccalè, la coordinatrice che la Paci ringrazia in primis: “Il suo impegno costante ci ha permesso di aprire emodinamica ed elettrofisiologia”. La Ciccalè conferma: “Ci siamo trovate in sintonia con la nostra dirigente. L’anno scorso, in sette mesi su 200 procedure, 80 erano angioplastiche complesse. Nel primo trimestre 130 procedure e 80 angioplastiche complesse. Oggi abbiamo due sedute a settimana, ma cercheremo nella seconda parte dell’anno di arrivare a tre sedute. Questo grazie a una formazione continua che permette aa tutta l’equipe di crescere”.
Al Murri oggi i dati dicono che si vive di più: “Indicatore di esito Agenas. La riduzione della mortalità dell’infarto a trenta giorni era la più alta delle Marche, 14,6%, prima del mio arrivo. Dal 2022 a oggi la riduzione per infarto del miocardio è scesa a livello dei parametri nazionali, oggi 6%. Tasso di ospedalizzazione per scompenso cardiaco: 3,84 per mille, oggi 1,9 per mille. E sappiamo di poter fare sempre meglio”.
Soprattutto se la primaria riuscirà ad aprile l’ambulatorio dedicato agli ecodoppler. “Appena avremo il secondo tecnico a disposizione, partiremo. Intanto i medici hanno fatto un ulteriore sforzo garantendo ulteriori 100-150 visite al mese, tutti vogliamo abbattere le liste di attesa, ma no dimentichiamo ai che l’ospedale è il luogo per gli acuti, quello dove affrontare e risolvere i problemi più gravi”.