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Da tre soci a 35 dipendenti: l'elpidiense Cooder entra nel colosso Impresoft. "Capitale umano e innovazione, il business cresce in provincia"

8 Gennaio 2024

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – Tre giovani visionari e competenti nel 2012 hanno dato vita a Cooder. Avevano scelto Porto Sant’Elpidio, pur volendosi occupare di business da metropoli, visto che l’azienda si muove tra progettazione, sviluppo e produzione di sistemi tecnologico transactional e omnichannel per e-commerce.

Quello che avevano capito Paolo, Alessandro ed Enrico è che si può diventare grandi senza rinunciare alle proprie radici. Oggi, dopo dieci anni di attività, i tre guidano un’azienda con 35 dipendenti che è entrata prima nel mirino e poi scelta da Impresoft Group come perno del suo ulteriore sviluppo.

L’ingresso di Cooder in Impresoft Group, azienda controllata dal fondo Clessidra Private Equity SGR, è stata una grande scelta strategica e una opportunità di crescita irripetibile” spiega Enrico Zoli, Ceo di Cooder che per far comprendere il senso dell’operazione usa un semplice dato: “Parliamo di un’impresa con 4mila clienti, mille dipendenti e 200milioni di fatturato”. Un’azienda capace di unire quattro centri di competenza: Business Solutions, Industry Solutions, Corporate Resilience e Customer Engagement (CRM, Sales Force Automation, Marketing Automation).

“Quando abbiamo fondato l’azienda, avevamo un obiettivo: costruire un’impresa tecnologica di eccellenza nelle Marche, lontana dai grandi poli del business italiani, ma che andasse alla velocità dell’innovazione e del mercato digitale internazionale” aggiunge Zoli.

Nessuno ha mai messo in discussione Porto Sant’Elpidio come base: “Anzi, abbiamo investito sempre più nei talenti marchigiani. E tutt’ora – prosegue – cerchiamo capitale umano. Abbiamo una età media interna di 33 anni, le porte per i giovani innovatori sono sempre aperti”.

I tre soci, con Zoli ci sono Alessandro Scavella (CTO) e Paolo Ciminari (COO), hanno capito che per crescere ancora, però, sarebbero serviti dei partner. “Serviva una realtà internazionale come Impresoft”. L’accordo, siglato a Natale, impatterà sul business, ma non sull’identità dell’azienda: “Nulla cambierà nei nostri valori, mentre molte saranno le opportunità che si svilupperanno nei prossimi anni, sempre nella città di Porto Sant’Elpidio”.

Restare nelle Marche ha significato poter coniugare il business alla qualità della vita, “abbiamo coniugato più eccellenze: dal territorio che offre ampie possibilità alla qualità delle persone. Su questo binomio abbiamo costruito la nostra crescita, ce ci ha permesso di diventare una realtà di riferimento nel mondo tecnologico italiano ed europeo”.

E lo hanno fatto investendo n primis sui propri dipendenti: “Puntiamo sulla crescita e formazione costante di tutto il team. Lo sviluppo di nuove competenze è alla base del nostro sistema aziendale e per questo abbiamo creato metodologie di crescita ed organizzazione aziendale atte a far evolvere ogni professionalità” ribadisce Paolo Ciminari.

Quando sono partiti, neppure loro avrebbero immaginato di sviluppare un e-commerce su tecnologia Shopify ad alta complessità. “Abbiamo portato valore ai nostri clienti e ora creato Powngo, un prodotto tech che unisce due differenti sistemi di gestione degli ordini (Pim e Oms) e che verrà lanciato sui mercati internazionali partendo dalle Marche”.

Trovare nuovi canali di business è uno degli scopi dell’operazione finanziaria. “Entrare a far parte di Impresoft ci fornirà quella marcia in più per poter competere e sederci su quei tavoli che ad oggi ci erano ‘preclusi’, offrendo una soluzione completa per le aziende e valorizzando ancor più la qualità del lavoro svolto” conclude Alessandro Scavella che lascia la porta aperta di  Cooder “per tutte quelle aziende, professionalità, idee e progetti che si proiettano dalle Marche verso un mercato sempre più aperto, connesso e globale”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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