FANO – Difficile immaginare un vescovo più ‘francescano’ di lui, perché don Andrea Andreozzi, 53enne nato a Montappone, chiamato da Papa Francesco alla guida della diocesi di Fano, è l’attuale rettore del seminario di Assisi. Prende il posto di monsignor Trasarti, fermano a sua volta, che lascia per aver compiuto 75 anni.
Una nomina attesa, già era stato dato in pole per l’arcidiocesi di Pesaro, ma doveva ancora completare il suo lavoro tra i francescani e c’era un don Sandro Salvucci già pronto. Si crea così un asse fermano per il nord delle Marche e si conferma la capacità dell’arcidiocesi, guidata da Rocco Pennacchio, di formare prelati di alto livello.
Un ‘don’ molto vicino alla comunità, a Porto Sant’Elpidio ha saputo avvicinare anche tanti giovani. Non solo milanisti, vista la sua passione calcistica. E in un periodo in cui la lontananza della Chiesa dai ragazzi è palese, figure come don Andrea oggi e don Sandro ieri sono fondamentali.
Papa Francesco ama chi sa stare fuori dalle mura e coinvolgere chi crede e chi il Signore lo deve ritrovare. Negli anni elpidiensi ha anche dimostrato di saper fare squadra con i parroci, che a Proto Sant’Elpidio fanno davvero comunità. Non è voluto neppure mancare, pochi giorni fa, all’incontro con il sindaco Nazareno Franchellucci, che termina il suo mandato decennale, e che con le ari parrocchie aveva sempre collaborato.
Il suo era un percorso già scritto. Parroco, rettore di seminario, vescovo. Arriverà a Fano come ad Assisi “in punta di piedi” fu l’espressione che usò dopo la nomina. E lo farà con quell’amore con cu aveva lasciato la sua ‘San Pio X’ a Porto Sant’Elpidio, salutata con una lunga lettera chiusa con un “lodo il buon Dio, perché ha nascosto e impastato, nelle nostre vite, il lievito della fraternità”.
Dal sinaco della 'sua' Porto Sant'Elpidio, arriva il primo messaggio, diretto al collega di Fano, Masimo Seri: "A nome di tutta la mia comunità posso assicurarti che sta per arrivare da te una persona straordinaria, che sarà certamente un grande vescovo che noi tutti abbiamo potuto amare e apprezzare per la sua umiltà, il grande cuore e l'umanità".
r.vit.
