di Raffaele Vitali
FERMO – Inclusione, turismo, civiltà. C’è tutto dentro l’emendamento presentato dalla Lega e approvato in Commissione Bilancio al Senato. La notizia la dà Matteo Salvini, primo firmatario: “Finalmente si riconosce la lingua dei segni italiana come lingua ufficiale, utilizzabile ovunque, per restituire libertà, dignità e inclusione vera a migliaia di non udenti e disabili, bimbi e anziani, anche grazie al riconoscimento della figura dell'interprete della Lis e List”.
Per Fermo questo voto ha una valenza doppia, visto che da anni il professor Carlo Nofri, direttore dell’Istituto San Domenico, lavora sullo sviluppo di corsi universitari per imparare la lingua dei segni e fare di Fermo un riferimento internazionale.
Corso che è partito da poco, insieme con l’università di Parma e grazie al supporto dell'onorevole Mirella Emliozzi, che permette di conseguire un diploma triennale di scienze della mediazione linguistica. “Questa approvazione – sottolinea l’assessora regionale alla Cultura, Giorgia Latini - è un segnale importantissimo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia perché così verranno promossi servizi di sottotitolazione e interpretariato al fine di rimuovere ogni forma di barriera alla comunicazione”.
Lei ha creduto subito nel progetto di Nofri, e di Fermo, di creare la prima città Deaf Friendly in Italia. “Siamo al lavoro per far sì che questo avvenga, valorizzando il progetto della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici San Domenico, già sostenuto dal Ministero dell'Università” ribadisce la Latini.
In Italia sono oltre 60 mila le persone completamente sorde e oltre il 60 per cento di loro utilizza la Lis. L'Italia, nonostante la firma e la successiva ratifica, avvenuta nel 2009, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, era l'unico Paese europeo a non aver riconosciuto questo diritto.
Tornando ai numeri, con problemi di sordità in Italia si raggiunge il milione di abitanti, che diventano 50 milioni in Europa e 400 milioni nel mondo. Per questo fare di Fermo una città a misura di no udente è fondamentale da più punti di vista. E se a questo si abbina l’importante riconoscimento di ‘Learning City Unesco’, il percorso socio culturale, e quindi turistico, della città è ben definito. Dietro tutto questo c’è Nofri e con lui un gruppo di lavoro che ha nell’attuale presidente del consiglio comunale Francesco Trasatti il riferimento politico locale.