FERMO - «Vogliono aiuti concreti e, soprattutto, che ci venga riconosciuta la dignità e il rispetto che meritiamo». Nuovo anno, problemi vecchi per la Polstrada fermana. La carenza di organico si fa sempre sentire e, a due anni e mezzo dall’istituzione della sezione, i rinforzi promessi non sono mai arrivati. «Finora – la denuncia del segretario provinciale Sap, Alessandro Patacconi –, gli arrivi sono stati davvero esigui, soprattutto se si tiene conto dell’alta percentuale di colleghi che hanno raggiunto l’età pensionabile».
«La Sezione stradale – prosegue – è quella che, ad oggi, sta scontando maggiormente la scelta del Dipartimento della Pubblica sicurezza di non inviare in questa provincia un congruo numero di agenti, rendendo impossibile garantire una presenza costante h24 sul territorio, né la copertura dei turni alla Centrale operativa provinciale».
Quando, a luglio 2018, è stata istituita la Questura, gli operatori previsti per la sezione Stradale di Fermo erano 44. Ad oggi, sono 23, compreso il dirigente. Il distaccamento di Amandola conta una carenza di 11 operatori: 8 contro i 19 previsti. Nella sottosezione di Porto San Giorgio sono 41 su 44. In questi giorni dovrebbero arrivarne altri tre, a sostituzione di due trasferimenti e di un pensionamento.
«Si fanno salti mortali – fa sapere Patacconi – per svolgere un turno in A14, al fine di onorare il “contratto” stipulato con Società Autostrade, che prevede almeno otto equipaggi giornalieri. La viabilità ordinaria è sguarnita o a carico delle volanti della Questura. I nostri colleghi sono ormai stanchi di promesse e di proclami. Chiediamo con estrema fermezza che questo territorio e l’istituzione che ci onoriamo di rappresentare vengano trattati con la giusta attenzione, affinché si possano salvaguardare quei livelli di sicurezza e vivibilità che con fatica e sudore questo popolo si è guadagnato nel corso degli anni».